Alla vigilia dell'apertura della stagione venatoria 2023/2024, Lav ha organizzato una manifestazione nazionale a Trento, che avrà inizio alle 14 di sabato 16 settembre.
«Manifestiamo contro la campagna d'odio nei confronti di orsi, lupi e tutti gli animali selvatici presi di mira da una politica incapace di favorire la convivenza – commenta Simone Stefani, vicepresidente di Lav e responsabile della sezione trentina dell'organizzazione, raggiunto da Kodami – Quello attuale è un contesto difficilissimo e la decisione di manifestare Trento ha un significato particolare, soprattutto considerata la guerra lanciata in questi mesi agli animali selvatici dall'amministrazione provinciale, che soffia sul fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini per raccattare consenso elettorale». Il prossimo 22 ottobre, infatti, in provincia di Trento si terranno le elezioni provinciali e il presidente uscente, Maurizio Fugatti, è tra i candidati.
Non è diverso il clima nel vicino Alto Adige a cui fa riferimento anche Lav in una nota in cui approfondisce ulteriormente i temi della manifestazione: «L'amministrazione sudtirolese sembra eseguire gli ordini dell’associazione locale degli allevatori e ora ha lanciato una vera e propria crociata contro i lupi».
Alcuni mesi fa, infatti, la Provincia Autonoma di Bolzano ha approvato la legge, proposta dall’Svp, che permette di intervenire con l’abbattimento dei lupi considerati pericolosi. Nel giro di pochi mesi il governatore Arno Kompatscher (a sua volta candidato alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre), ha disposto l'uccisione dei primi due individui, avvistati più volte nei pressi di Selva dei Molini, in Valle Aurina, una piccola località a pochi chilometri dall'Austria, in una zona rurale in cui il partito di Kompatscher gode di molto supporto.
Il Tribunale amministrativo di Bolzano, in seguito a un ricorso presentato da Lndc Animal Protection, Lav e Associazione italiana per il World Wide Fund For Nature Ets, ha notificato però la sospensione cautelare del provvedimento, in quanto: «Il periodo dell'alpeggio è quasi terminato, con una conseguente riduzione del rischio di predazioni di lupi». Kompatscher ha risposto in una nota, definendo la rimozione come: «Urgentemente necessaria, in quanto la popolazione di lupi è in rapida crescita in Alto Adige e rappresenta un grave pericolo per gli animali da allevamento e per la tradizionale agricoltura alpina e di montagna».
Nello stesso periodo, anche in Trentino si sta svolgendo una vicenda simile, da quando Maurizio Fugatti ha firmato il primo decreto di abbattimento di due lupi in Lessinia. Anche in questo caso le associazioni erano intervenute e l'uccisione è ora sospesa fino al prossimo 28 settembre, quando si riunirà la camera di consiglio del Tar. In occasione dell'udienza, Lav ha fatto sapere che porterà ulteriori evidenze, tra le quali, esattamente come a Bolzano, il fatto che gli animali non si troveranno più negli allevamenti della Lessinia, ma saranno a valle per l'inverno.
Secondo Stefani, inoltre, lo stesso clima di odio nei confronti degli animali selvatici si respira anche a livello nazionale e, infatti, la manifestazione di sabato 16 settembre è dedicata anche a questo tema: «Le nuove modifiche alla legge sulla caccia creeranno ancora più sofferenza alla fauna e non dobbiamo sottovalutare il fatto che metterà a rischio anche la sicurezza delle persone – commenta il vicepresidente – Siamo in un nuovo far west per gli animali, dove i cittadini hanno cominciato a farsi giustizia da soli, come accaduto in Abruzzo all’orsa Amarena».
Alla manifestazione organizzata a Trento da Lav hanno aderito anche Alleanza Animalista, Animalisti Italiani, Federazione Nazionale ProNatura, WWF Italia, Anonymous for the voiceless sezione di Trento e Lndc Animal Protecion sezione Trento e Stefani si dice soddisfatto del successo di questa iniziativa: «Serve un chiaro segnale che i trentini non sono d'accordo con quanto sta avvenendo – conclude il vicepresidente di Lav – Una bella, partecipata e soprattutto pacifica manifestazione lo è più di ogni altra cosa».
Il ritrovo è previsto alle ore 14.00 in piazza Dante (a pochi passi dalla stazione), dalla quale il corteo si snoderà attraverso le vie della città per arrivare fino al parco alle Albere.