E' arrivato il primo, importante "sì" in Senato all'inserimento all'interno della Costituzione italiana della tutela dell’ambiente e degli animali. La Commisione Affari Costituzionali ha infatti approvato la modifica dell'articolo 9 in cui sarà cambiato il testo precedente con questo passaggio: "La Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Inizia così a prendere forma quello che sarà il nuovo dettato costituzionale quando sarà effettivamente modificato e la strada per arrivare all'approvazione di questa formula è stata lunga e travagliata, sottoposta soprattutto al fuoco di fila di emendamenti provenienti dalla Lega.
L'attuale testo che ha superato l'esame della Commissione è stato approvato da tutta la maggioranza e si sprecano i commenti da parte di tutti i rappresentanti politici sul prendersene il merito. Ma è chiaramente il frutto di un accordo che mette pace tra le forze politiche ma su un contenuto ancora lontano da quanto il Trattato dell’Unione Europea già prevede, ovvero il riconoscere gli animali come esseri senzienti. Una prima ipotesi di ristesura del testo dell'articolo 9 della nostra Costituzione, infatti, voleva arrivare a questo tipo di definizione, come del resto avevano chiesto tantissime associazioni animaliste che si erano unite in una lettera-appello al Presidente del Consiglio.
Negli ultimi mesi, prima di arrivare a questo primo passo, il partito maggiormente contrario al cambiamento era sempre stato la Lega, che aveva opposto resistenza in tutte le occasioni in cui l'iter in Senato era andato avanti, facendolo arenare e non consentendo di proseguire per la modifica dei tre articoli della Costituzione che dovrebbero essere cambiati a favore del benessere animale. Oltre al 9, infatti, sono "sotto osservazione" anche l'Articolo 41 e il 117. Nel nostro Paese, del resto, si parla da oltre 17 anni di una tutela costituzionale a favore degli animali e anche andando indietro nel tempo è di nuovo la Lega ad essere la protagonista in negativo di un cambiamento che ancora non c'è stato.
Gli animali in Costituzione, se ne parla da quasi vent'anni in Italia
Già nel 2004, infatti, la Camera approvò a stragrande maggioranza una proposta di legge per una modifica (proposta dal deputato Giulio Schmidt di Forza Italia) che avrebbe previsto nella Carta i temi del rispetto degli ecosistemi, della protezione della biodiversità e della promozione del rispetto degli animali. L'atto passò con 303 voti a favore, 9 contrari e 22 astenuti, tutti tra i deputati della Lega. Quella modifica, però, poi si arenò e nulla fu più fatto.
Risale al 2012 poi una delle prime proposte contenute in un Disegno di Legge presentato in Senato intitolato: "Introduzione del riconoscimento dei diritti degli animali nella Costituzione" che recitava nella sua parte introduttiva così: «Perché gli animali in Costituzione? Stiamo assistendo a un fenomeno prima culturale e poi giudiziario, l’elevazione dello status dell’animale da mera res ad essere senziente, ed è evidente che il nostro ordinamento giuridico debba ormai conformarsi a questo deciso mutamento, anche per evitare ulteriori paradossi e tensioni sociali … Abbiamo quindi l’inderogabile necessità di intervenire di fronte a sempre più precise istanze di tutela da parte della collettività".
Il testo odierno, così, è il frutto dell’accorpamento di quello citato e di altri sei Disegni di Legge che in alcuni casi prevedevano l’inclusione in Costituzione anche dello sviluppo sostenibile ma, come ha spiegato a Kodami il senatore Andrea Ferrazzi (PD): «Il nuovo testo proposto dalla relatrice costituisce un punto di convergenza, formulato peraltro dopo un ampio dibattito nella sede del Comitato ristretto, che ha consentito di superare alcune contrapposizioni, rinunciando all’inserimento e della tutela degli animali quali “esseri senzienti” o anche del concetto di “sviluppo sostenibile”».