Come promesso, aumentano i controlli sul trasporto di animali da allevamento sulle strade italiane per verificare le condizioni in cui vengono fatti viaggiare. L’avvicinarsi delle festività di Pasqua porta infatti su strada decine, centinaia di camion su cui vengono ammassati soprattutto agnelli, diretti al macello per essere poi venduti come ingrediente principale dei menù pasquali.
In Umbria la Polizia Stradale di Terni ha lavorato in collaborazione con l’AUSL Umbria 2, fermando e controllando numerosi autocarri che trasportavano animali vivi e contestando numerose infrazioni. Venerdì, per esempio, un controllo su un autoarticolato che trasportava di 55 bovini, caricati in Francia e diretti a Catania, ha evidenziato come gli animali viaggiassero completamente al buio, senza alcuna sosta né per il cibo né per l’acqua e anche senza rispettare i limiti di velocità. Sempre venerdì l’autista di un autoarticolato è stato sanzionato in quanto trasportava 22 cavalli riuniti in gruppi di 5 o 6 per stallo, quando il limite massimo è di 4.
Agnelli morti in un tir fermato in Umbria
Nella giornata di sabato gli agenti hanno fermato invece un veicolo che effettuava un trasporto internazionale di ovini. Al conducente sono state contestate numerose violazioni: dalla mancanza di illuminazione nel vano di carico per il controllo degli animali, al sistema di abbeveraggio degli animali non funzionante, allo spazio insufficiente per consentire all’animale di stare in posizione eretta, alla mancanza di strumentazione idonea per effettuare l’ispezione dei piani di carico.
Durante la fase di scarico degli animali, cui ha partecipato anche il personale del servizio veterinario, sono stati trovati inoltre due agnelli morti: non una sorpresa tenuto conto delle condizioni drammatiche in cui questi animali, strappati alle madri a poche settimane di vita e ancora in attesa di svezzamento, vengono fatti viaggiare. L’uomo è stato sanzionato con una multa da 6 mila euro.
La campagna delle associazioni per dire stop al trasporto di animali vivi
Proprio alla luce della Pasqua, Animal Equality ed Enpa hanno avviato una campagna finalizzata a sensibilizzare sul consumo della carne di agnello e sulle condizioni in cui questi animali (ma anche altri) vengono fatti viaggiare soprattutto dai Paesi dell’Europa dell’Est. Nel corso del 2021 sono sono stati più di 400.000 gli agnelli arrivati da Paesi come Ungheria, Romania e Polonia, e anche quest’anno sono migliaia i cuccioli trasportati per ore lungo le strade in occasione delle festività. La richiesta continua a essere quella di imporre lo stop ai lunghi trasporti di animali vivi, o quantomeno di aumentare quanto più possibile i controlli per verificare che avvengano nel rispetto delle basilari regole sul benessere animale.
Il Ministero della Salute ha già trasmesso una nota alle Regioni, alle Province autonome, agli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari e al Ministero dell'interno per chiedere di intensificare i controlli su strada e sulle strutture di macellazione durante il periodo pasquale, e le forze dell’ordine, Polizia Stradale in particolare, hanno già avviato l’attività.
Da anni ormai le associazioni si battono per portare alla luce le gravissime e continue infrazioni dei protocolli comunicati sul trasporto degli animali vivi, che spesso vengono ammassati l’uno sull’altro in scarsissime condizioni igieniche per viaggi che durano sino a 30 ore, impossibilitati a nutrirsi perché ancora non svezzati, schiacciati contro le pareti dei camion e costretti al buio e al freddo mentre compiono un ultimo tragitto verso il macello.
Il Regolamento Europeo sui trasporti 1/2005 è il riferimento normativo quando si parla del trasporto di animali vivi, un provvedimento che stabilisce che «nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o a sofferenze inutili».
Il 2 dicembre 2021, la Commissione Anit (la commissione d'inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto istituita presso il Parlamento Europeo) ha riconosciuto la scarsa attuazione dell’attuale regolamento soprattutto nei casi di trasporto di animali non svezzati, come vitelli e agnelli, e sebbene la commissione Anit abbia raccomandato un’età minima per il trasporto dei vitelli, non ha previsto requisiti simili per gli agnelli non svezzati. Di passi avanti in questo senso, a livello comunitario, non ce ne sono stati. A gennaio 2022 il Parlamento europeo si è nuovamente espresso sulle raccomandazioni presentate, bocciando il report della Commissione d’inchiesta.