Rapaci feriti, uccelli caduti dal nido ancora inabili al volo, ricci investiti: sono decine gli animali feriti o in difficoltà che vengono ritrovati da cittadini della Sicilia centrale e sottratti alla morte, ma portarli poi un posto dove possano essere curati e aiutati a ritornare in natura sembra quasi impossibile.
«Settimanalmente riceviamo richieste di aiuto da tutto il Nisseno, sia da cittadini sia da enti pubblici ed organi istituzionali, relative ad animali selvatici bisognosi di cure. A tutti rispondiamo che, nostro malgrado, non possiamo farcene carico – ha detto il presidente di WWF Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti – perché non siamo autorizzati e non disponiamo di strutture adeguate: l'unico Centro recupero fauna selvatica regionale si trova a Ficuzza, provincia di Palermo, a ben 120 km da Caltanissetta con un viaggio di due ore. I nostri volontari non ce la fanno più ad affrontare questa emergenza che, a causa di caldo e siccità, diventa ogni giorno sempre più grave e diffusa. È da poco iniziata l'estate, periodo di nidificazione e riproduzione della fauna selvatica, e non sappiamo come poter affrontare i prossimi mesi caldi fino all'autunno».
Una settimana fa è stato recuperato un Gheppio con un'ala ferita ritrovato nelle campagne di Serradifalco (Caltanissetta) e segnalato ad una volontaria del posto, Antonella Lovalente, che si è subito messa in contatto con il WWF. Qualche giorno prima, invece, un giovane esemplare di Poiana debilitato è stato recuperato nei dintorni di Caltanissetta e subito soccorso dal veterinario Andrea Cortese; anche in questo caso è subito intervenuto il WWF.
«In entrambi i casi – prosegue Bonfanti – abbiamo contattato la Ripartizione Faunistico Venatoria di Caltanissetta, l'ufficio periferico del Dipartimento Sviluppo Rurale della Regione competente in materia di tutela della fauna, chiedendo di provvedere al trasferimento presso il Centro recupero di Ficuzza. Così gli animali sono stati consegnati al Centro grazie al personale del Distaccamento di Caltanissetta del Corpo Forestale, che ha appositamente organizzato la trasferta nonostante la carenza di uomini e lo stato di emergenza incendi».
In questo periodo, in particolare, a causa dell'ondata di caldo eccessivo, i volontari devono fare i conti con decine e decine di giovani Rondoni che si lanciano fuori dai nidi senza ancora essere in grado di volare, nel vano tentativo di sfuggire alle temperature roventi sui tetti delle case dove nidificano. Una volta caduti a terra e impossibilitati a spiccare il volo, sono inesorabilmente destinati a morte certa.
Il WWF, quindi, lancia un appello rivolto alla Regione Sicilia affinché provveda ad attuare la legge regionale n. 33 del 1997 per la creazione di centri adibiti al soccorso della fauna selvatica: «Nelle province dove operiamo – conclude Bonfanti – ossia Caltanissetta ed Enna, non esistono Centri Recupero Fauna autorizzati – rileva il Presidente WWF Bonfanti – in quanto attualmente tali centri sono stati istituiti solo nelle province di Messina ed Agrigento, oltre al centro regionale di Ficuzza. Ma anche queste strutture sono ormai sature perché hanno ricoverato centinaia di animali. Invieremo al presidente della Regione Renato Schifani un dettagliato documento con proposte operative per affrontare questa vera e propria emergenza che durerà per tutta l’estate».