La mostra, "Animali fantastici", patrocinata dal Comune di Bologna e organizzata da "Arthemisia", è un allestimento in cui sono state eliminate gabbie, chiusure o delimitazioni attraverso le rappresentazioni artistiche di diverse specie: un percorso fatto di sculture e pitture che riproducono gli animali ed i rispettivi habitat.
La mostra ospita oltre 90 opere dedicate a diversi animali, realizzate per l'occasione da 23 autori contemporanei: tra i contributi spiccano "Siamo mutanti" dell'artista lombardo Sandro Gorra, dedicato alle giraffe, "Siamo fattoria" di Marco Bettio che vede protagonisti asini, scimmie, topolini e cervi e "Siamo Mondi" di Fulvio Di Piazza, ispirato all'immaginario fantastico di Jurassic Park e all'arte di Salvador Dalí, Max Ernst e tanti altri grandi dell'arte.
Gianluca Marziani, curatore della mostra insieme a Stefano Antonelli, ha dichiarato: «E' la perfetta metafora di una specie di pianeta ideale dove condividere spazi e risorse, senza disuguaglianze, confermando il teorema di Tom Regan che considera i diritti degli animali identici ai diritti degli umani. In questo mondo ideale il diritto al piacere e la percezione del dolore sono la chiave per considerare umani e animali su uno stesso piano normativo. Sapendo quanto sia difficile che ciò possa accadere nella realtà, ci siamo inventati questo viaggio espositivo con la migliore delle armi poetiche: l’arte visiva».
Sandro Gorra, uno degli espositori della mostra sottolinea: «La mostra per me è riuscita nell'intento che Gianluca Marziani ha voluto trasmettere, ossia rappresentare, attraverso figure fiabesche e scenari fantastici, quella che è la cruda realtà: la sofferenza del mondo animale e il lento deterioramento del nostro ecosistema. Tutte le opere presenti in mostra, di grandi artisti contemporanei, rappresentano la perfetta ironia del nostro mondo. L'ironia, per me, è la capacità di rappresentare un mondo fatto di sofferenza, crudeltà, inumanità attraverso l'arte, la poesia, la musica. La sofferenza degli animali non necessita di gabbie per essere rappresentata».