Tutti gli animali esotici, anche quelli molto presenti nelle case degli italiani come canarini, iguane e altri, rischiano di essere presto fuori legge in Italia. L'otto maggio 2022, infatti, entrerà in vigore la legge 22 aprile 2021, n. 53 che prevede uno «specifico divieto di importazione, conservazione e commercio di fauna selvatica ed esotica».
Un provvedimento che ha lasciato scontento parte dello stesso Parlamento che lo ha approvato, come ha rivelato il senatore leghista Luca Briziarelli: «C’è un intero comparto che, tra pochi giorni, rischia di essere messo fuori legge per colpa di una norma che vieta l’importazione, la commercializzazione e la conservazione di fauna esotica che nessun altro Paese Europeo ha introdotto. Non stiamo parlando di animali a rischio di estinzione ma di canarini, pesci, pappagalli, rettili e tanti altri, che fanno parte della quotidianità di milioni di italiani».
Degli oltre 62 milioni di animali d’affezione in Italia, 12,9 sono uccelli, di cui buona parte è costituita da esemplari esotici come cacatua, pappagalli e canarini; 29,9 sono pesci d'acquario molto diffusi come pesci arciere e combattenti.
Attualmente non è facile rispondere alla domanda se tenere animali esotici in casa è illegale perché dipende proprio dalla specie. Esotico, non vuol dire sempre selvatico: «Per animali esotici animali si intendono sia la fauna selvatica sia gli individui che da tempo vivono nelle case. Si parla in quest'ultimo caso di "nuovi animali da compagnia" – spiega a Kodami Laura Arena, veterinaria e membro del Comitato scientifico del magazine – questi si sono andati diffondendo sempre di più tra le famiglie, tanto che anche la medicina veterinaria si è specializzata in questo settore».
Proprio per affrontare l'ingresso di questi particolari coinquilini è nata nel 1999 una società apposita: la SIVAE, Società Italiana Veterinaria per Animali Esotici.
La SIVAE, insieme ad ANMVI, ha condiviso l'approccio regolamentare proposto dei parlamentari che chiedono di sostituire attraverso un emendamento il termine "divieto" con "regolamentazione", in modo da operare una distinzione all'interno della macro categoria della fauna esotica esistente tra specie adatte a vivere in casa e altre per la cui detenzione sono previste pene severe.
Il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi e il Presidente della SIVAE Stefano Cusaro hanno ribadito «l'importanza di una regolamentazione sanitaria e di corretta detenzione di specie animali che per l'Unione Europea sono considerate "animali da compagnia" a tutti gli effetti. Un divieto "scientificamente insostenibile e normativamente impossibile da attuare».