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7 Agosto 2024
18:03

Animali domestici ipoallergenici: esistono davvero? Due nuovi studi svelano la verità

Due nuovi studi sfatano il mito degli animali domestici che non provocano allergie, rivelando che cani, gatti e cavalli considerati ipoallergenici non mostrano differenze significative con le altre razze.

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Cani, gatti e altri animali domestici sono ormai parte integrante delle nostre società multispecie, ma per chi soffre di allergie convivere con un domestico spesso rappresenta un vero e proprio sogno irrealizzabile. Proprio all’interno di questo contesto, sentiamo parlare sempre più spesso di razze considerate ipoallergeniche e quindi adatte per essere adottate da tutti. Ma è davvero così? Due nuovi studi guidati da Christiane Hilger del Luxembourg Institute of Health, tentano di rispondere una volta per tutte a questa domanda, mettendo fortemente in discussione molte convinzioni.

Il primo studio, pubblicato su Clinical and Translational Allergology e condotto in collaborazione con diverse altre istituzioni e centri clinici tedesche e danesi, getta una nuova luce su questo acceso dibattito partendo dall'analisi dei peli "ricci" dei cosiddetti cavalli ipoallergenici: la razza American Bashkir Curly. Per verificare la convinzione comune che gli American Curly siano cavalli ipoallergenici o che provochino meno reazioni allergiche, i ricercatori hanno effettuato un'analisi molecolare approfondita sul principale allergene equino chiamato Equ c 1.

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Un American Bashkir Curly

Ma contrariamente alle aspettative, non sono state trovate differenze significative tra il crine dei Curly e quello Quarter Horses quando confrontati con un mix di peli campionati da altre 32 razze diverse cavalli. Le analisi non hanno quindi trovato alcuna prova molecolare a supporto dell’idea che i cavalli Curly siano meno allergenici rispetto ad altre razze: «I cavalli Curly non sono più sicuri per le persone allergiche rispetto ad altre razze. Anche se servirebbe un trial clinico con pazienti ben caratterizzati per averne la conferma definitiva», ha detto Bente Janssen-Weets, primo autore dello studio.

Gli allergeni animali sono tuttavia diversi da specie e specie, e presenti non solo nei peli, ma anche nella saliva e nell'urina. Le stime attuali indicano inoltre che in Europa e negli Stati Uniti, la sensibilità agli allergeni animali colpisce ben il 10-14% della popolazione adulta. Per allargare il campo, lo stesso team ha quindi fatto un punto della situazione attraverso una review pubblicata contemporaneamente sulla rivista Allergologie Select su tutto cià che sappiamo sulle allergie negli altri animali e su come affrontarle in maniera efficace.

Per quanto riguarda i gatti, è emerso che, nonostante le affermazioni di"ipoallergenicità", tutte le razze conosciute continuano a produrre Fel d 1, il principale allergene dei felini. Inoltre, le strategie per affrontare questo problema si concentrano principalmente sui metodi per bloccare questo allergene, attraverso un vaccino o l'integrazione di anticorpi specifici nella dieta dei mici. Tuttavia, sebbene il 90% delle persone allergiche lo è verso  Fel d 1, la maggior parte di loro reagisce anche a diversi altri allergeni, rendo complicato risolvere il problema senza dei veri e proprio studi clinici specifici, attualmente inesistenti.

Per quanto riguarda i cani, la questione è se possibile ancora più complessa e intricata. La review evidenzia come l’assenza di un vero allergene dominante, presente invece nei gatti, fa sì che sia i bambini che gli adulti siano sensibili a tantissimi allergeni differenti. Come inoltre già dimostrato per gatti e cavalli, anche i cani mostrano una grande variabilità individuale nei livelli di allergeni, persino all'interno della stessa razza oppure tra individui maschi e femmine.

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«Il nostro lavoro pone le basi per decisioni basate su evidenze, con l'obiettivo di sfatare un mito e fornire informazioni preziose sia per gli individui allergici che per gli appassionati di animali domestici. È cruciale che gli approcci futuri riconoscano i complessi profili allergenici degli animali domestici, aprendo la strada a strategie che si allineano con la complessità della realtà. La ricerca continua è essenziale per esplorare strategie di prevenzione per ridurre il carico globale delle malattie allergiche nella popolazione», ha dichiarato Christiane Hilger.

Gli studi mettono quindi fortemente in dubbio l'idea che esistano razze di cani ipoallergeniche, dimostrando che non vi è attualmente alcuna evidenza scientifica a supporto della esistenza di questi cani. Anche le più famose tra le razze considerate "ipoallergeniche", come Labradoodle, Labrador Retriever, Barboncini, Spanish Water Dog e Airedale Terrier, non ha mostrato alcuna differenza significativa rispetto alle altre. Da quanto emerge da questi studi, quindi, non esistono razze "ipollargeniche", anche se il dibattito continuerà, considerando che non esiste ancora una definizione condivisa sull'argomento.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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