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La pandemia dovuta alla Covid-19 ha bloccato tutte le attività che causano aggregazione sociale, tra cui anche quelle circensi che fanno del pubblico la base del proprio lavoro. Tra queste una in particolare si trova in estrema difficoltà e ha richiesto l'aiuto del WWF, la nota associazione per la conservazione della natura: il circo della famiglia Intruglio, chiamato Circo Henry Niuman, che da tre settimane è rimasto bloccato a Lusciano, in provincia di Caserta. La notizia della "collaborazione" potrebbe apparire ad una prima lettura molto stramba: da una parte infatti vi è il WWF, da sempre contrario alla concezione di "utilizzo" di un animale per il proprio profitto o per qualsiasi altro scopo prettamente umano, in quanto esseri senzienti e con una propria individualità. Dall'altra invece un circo che si basa proprio sulla spettacolarizzazione degli animali, principio che va obbligatoriamente in contrasto con il rispetto delle caratteristiche etologiche del soggetto.
L'appello del WWF
Il WWF, o più precisamente il gruppo WWF che si occupa della gestione dell'oasi del bosco di San Silvestro a Caserta, è storicamente in forte disaccordo con l'utilizzo degli animali negli spettacoli, ma ha deciso comunque di lanciare un appello "a favore" del circo e per una buona ragione. L'appello è infatti rivolto agli animali dell'Henry Niuman che rischiano di rimanere senza cibo e hanno bisogno urgente di essere aiutati. Le spese per il mantenimento e la cura degli animali venivano pagate infatti con i proventi derivanti dagli spettacoli, che da mesi a causa della Covid-19 non vengono più svolti. Come suggerito anche dal referente del WWF per San Silvestro Franco Paolella, essere contrari al circo con gli animali non deve essere un motivo in meno per aiutarli, anzi: ogni animale ha diritto alla cura e a una vita dignitosa.
Gli animali del Circo Henry Niuman
L'appello del WWF è quindi rivolto a chiunque voglia dare una mano per alimentare e preservare la salute di ben cinque dromedari, quattro cavalli avelignesi, sei pony, tre lama, due zebre, due asini e dieci cani che si trovano all'interno del circo. Fino ad oggi è stata la Coldiretti a dare una mano e a consegnare il necessario ma non riesce più a farcela da sola, suggerisce Ives Casu, uno dei circensi. Gli animali infatti hanno bisogno di cure e alimentazioni diverse, dalla frutta e la verdura per gli erbivori ai croccantini per cani, e ognuno può collaborare nell'acquisto di beni di prima necessità come gli è possibile.
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