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15 Febbraio 2024
10:27

Animali da macello allevati in una discarica: denunciate due persone

L'ha scoperta nel Comune di Grandate in provincia di Como, la Guardia di finanza dopo un'indagine molto accurata arrivata a conclusione anche grazie a numerosi sorvoli con gli elicotteri. L'ispezione sul terreno annesso a un agriturismo ha portato alla luce una struttura abusiva dove erano allevati sei equini e una ventina di suini da macello in precarie situazioni igienico-sanitarie.

maiali

Un'area di circa 17.000 metri quadrati, sottoposta a tutela paesaggistica, utilizzata invece come discarica abusiva e come allevamento di animali destinati al macello, abusivo anch'esso. L'ha scoperta nel Comune di Grandate in provincia di Como, una maxi operazione della Guardia di finanza della cittadina lombarda dopo un'indagine molto accurata arrivata a conclusione anche grazie a numerosi sorvoli con gli elicotteri.

L'ispezione sul terreno annesso a un agriturismo, eseguita insieme ad Arpa, Ats Insubria e alcuni tecnici comunali, ha portato alla luce una struttura abusiva dove erano allevati sei equini e una ventina di suini in precarie situazioni igienico-sanitarie. Nell'area, accumuli di rifiuti speciali tra cui macerie da demolizione, ferro, alluminio, materiale elettrico, elettrodomestici, bombole di gas, tutto depositato in netta violazione delle norme antinquinamento. I militari del Gruppo Como hanno quindi sottoposto a sequestro l’intera area, denunciando alla Procura della Repubblica il proprietario del terreno e il gestore dell’agriturismo che lo ha in uso.

Secondo le prime ricostruzioni gli animali, oltre alla sporcizia in mezzo alla quale venivano costretti a vivere, avrebbero avuto a disposizione cibo vecchio e acqua presa da una sorta di laghetto di acque reflue a cui pare che gli animali si abbeverassero. Al momento sono comunque in corso le verifiche per accertare il corretto trattamento dei liquami derivanti dalle attività di allevamento.

Situazioni del genere sono purtroppo frequenti, nonostante la macellazione degli animali da reddito debba seguire precise disposizioni nazionali e comunitarie che garantiscano sia la sicurezza delle carni che giungono sui piatti dei consumatori, sia il benessere degli animali. Costanti le lotte per far sì che i cosiddetti animali “da reddito” non debbano subire maltrattamenti almeno in vita, pochi i risultati ottenuti, almeno fino ad adesso, nonostante la sicurezza della filiera alimentare sia direttamente connessa al benessere in particolare degli animali da allevamento, dati gli stretti legami esistenti tra la salute degli animali e le malattie di origine alimentare.

Se non per etica, quindi, almeno per evitare un rischio per gli umani, come le classiche infezioni causate dai batteri della Salmonella, per esempio, o dell’ E.Coli, le buone prassi per il benessere degli animali sono auspicabili perché contribuiscono anche a rendere gli animali più sani. Poi, se si vuole spaziare oltre alla mera utilità che questi animali hanno per gli umani, può essere interessante sapere che il Trattato di Lisbona del 2009 ha riconosciuto esplicitamente che gli animali sono esseri senzienti e che l'UE e i suoi Stati membri hanno la responsabilità da un punto di vista etico di prevenire maltrattamenti, dolore e sofferenza.

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Simona Sirianni
Giornalista
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