Sono scesi in piazza a Milano per la Giornata dei Diritti degli animali con il preciso obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulle pratiche crudeli, ma purtroppo legali, che vengono utilizzate negli allevamenti e che causano sofferenze estreme a tutti quegli esseri senzienti.
All’interno di teche espositive sono stati mostrati strumenti come le pinze per la castrazione e il taglio delle code dei maialini, gli imbuti per l’alimentazione forzata, alcuni strumenti per la mungitura e ganci utilizzati nei macelli per appendere polli e galline. E durante l’evento, il team di Animal Equality ha illustrato tutti i maltrattamenti che regolarmente avvengono all’interno dell’industria zootecnica.
«Sono 100 miliardi gli animali che ogni anno nel mondo vengono allevati e uccisi dall’industria alimentare. E il numero non considera i 111 miliardi di pesci allevati dall’industria ittica – ha spiegato Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa – Mucche, maiali, galline e conigli spesso trascorrono la loro vita rinchiusi in gabbie così anguste da limitare i loro movimenti naturali. I polli da carne, 70 miliardi all’anno, vivono in capannoni sovraffollati e vengono geneticamente modificati per farli crescere di più. Le mucche, utilizzate per la produzione di latte, subiscono cicli continui e stressanti di gravidanze forzate, separate dai loro vitelli appena nati».
Insomma, i motivi non mancano e continua Cupi «per scendere ancora una volta in strada con la volontà di rivelare ciò che l’industria cerca di nascondere. Gli strumenti esposti riflettono le pratiche crudeli e le sofferenze inflitte agli animali negli allevamenti e nei macelli ogni giorno. Di fronte a questa evidenza, non possiamo voltarci dall’altra parte: come cittadini e come esseri umani, dobbiamo riconoscere che tutti gli animali meritano rispetto e protezione continua».
Un appello rivolto molto più alle istituzioni che ai cittadini europei, i quali, come conferma l’Eurobarometro della Commissione europea, per la stragrande maggioranza sono i primi a desiderare un miglior benessere degli animali destinati all’alimentazione: basti pensare che il 94% degli europei e il 93% degli Italiani ritiene che gli animali abbiano diritto a un ambiente adeguato alle loro esigenze fondamentali. E, ancora, l’89% degli europei crede che l’Unione europea dovrebbe vietare le mutilazioni, insieme al 91% degli intervistati in Italia. Inoltre, l’89% dei cittadini europei e il 91% di quelli italiani sostengono il divieto dell’allevamento in gabbie singole.
L’organizzazione era scesa in piazza già lo scorso 4 ottobre in occasione della Giornata mondiale degli animali così come gli attivisti fanno ogni qualvolta si presenti l'occasione per riaffermare quanto ancora nell’Unione europea milioni di animali all’interno degli allevamenti di tutto il mondo vengano sfruttati e maltrattati. «Gli animali sono ancora vittime di ingiustizie inaccettabili – ha ribadito Cupi dalla piazza – Ma se la politica deve fare la sua parte, ognuno di noi, però, può contribuire a costruire un futuro migliore per gli animali facendo scelte più etiche e sostenibili».