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30 Gennaio 2024
17:18

Ancora problemi per microchippare i cani in Campania: «Sospensiva disattesa in molte Province»

La Regione Campania con una circolare interna diramata a tutte le Asl ha sospeso la procedura di tracciabilità dei cani, ma molti medici veterinari continuano a non voler microchippare i cani dei volontari. Un caos che sta aumentando il malcontento tra i volontari in vista della manifestazione di domani, 31 gennaio, davanti alla sede della Regione.

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canile

La Regione Campania con una circolare interna diramata a tutte le Asl del territorio da sabato 27 gennaio ha sospeso la procedura di tracciabilità dei cani che dall'inizio del mese aveva creato numerosi disagi ai volontari animalisti. La sospensione, volta a creare un dialogo tra istituzioni e Terzo settore, non è però stata applicata in egual misura in tutte le Province. Anche in queste ore di tregua regna la tensione tra i medici veterinari e i volontari, come dimostrano le testimonianze raccolte da Kodami in queste ore.

I problemi maggiori sono stati riscontrati nelle Asl di Salerno, Avellino e Benevento. Le cose vanno meglio nel capoluogo campano, dove l'Asl Napoli 1, situata nella zona del Frullone, ha applicato la sospensione ripristinando la procedura antecedente alle nuove linee guida.

Secondo la nuova normativa, i cani vaganti privi di microchip possono essere affidati ai volontari solo se questi ultimi sono iscritti ad associazioni riconosciute, presenti nell'albo regionale, che collaborano con le Asl, o delegate dai Comuni. Coloro che hanno questi requisiti possono chiedere che il cane venga dato loro in "affido temporaneo" per 30 giorni, ma neanche questo evita il passaggio in canile sanitario. Nella pratica, la stragrande maggioranza dei cani trovati dai volontari veniva trattenuto dalle Asl proprio a causa della mancanza di tracciabilità data dall'assenza del microchip del cane o, in alternativa di quello della madre. Si tratta di informazioni impossibili da reperire per i cani vaganti, spesso frutto di abbandoni, cucciolate casalinghe. Il risultato è che cani di ogni età vengono trattenuti nei canili, strutture che in Campania sono spesso già arrivate a saturazione, con centinaia di individui ammassati nei box.

Lo stato dei canili campani è ben conosciuto dai volontari che proprio per questo, prima dell'entrata in vigore delle nuove linee guida, preferivano affidarsi a stalli e piccoli rifugi privati. In concreto, quindi, la gestione dei cani vaganti in Campania, pur essendo una competenza regionale con ricadute importanti per la salute e l'igiene pubblica, era appaltata per la quasi totalità ai volontari e restava fuori dai radar delle amministrazioni comunali. Le nuove linee guida hanno quindi provato a sanare questa situazione, ma in un modo poco aderente alla realtà del territorio.

La toppa è risultata peggiore del buco che voleva andare a coprire, e questo vale anche per la nota regionale che annuncia la sospensione delle linee guida.

«Il sistema non chiede più la tracciabilità ma in Asl continuano a non voler microchippare perché la nota pur parlando di "sospensione della procedura" chiede ai veterinari il rispetto della normativa nazionale, recepita in Campania con la legge del 2019, che fino ad adesso però era disattesa». Lo spiega a Kodami Gianna Senatore, attivista e presidente dell'Associazione zoofila nocerina della provincia di Salerno.

«Non potevamo pensare, dopo quanto accaduto, di poter riprendere come prima, non attuando la legge del 2019 – ammette Rosa Buonocore di "Io cane di strada" di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno – Ne siamo consapevoli e vogliamo collaborare per proporre norme adeguate al territorio campano e rispettose del benessere dei cani. Una prima piccolissima vittoria, l'abbiamo ottenuta, facendo sospendere la normativa ancora più stringente della precedente. Ora però dobbiamo andare avanti».

L'appuntamento per manifestare il dissenso è il 31 gennaio 2024, quando i volontari manifesteranno sotto gli uffici della Regione Campania a Napoli.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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