Lo stabilimento Fileni di Monteroberto, provincia di Ancona, ha continuato le attività nonostante il divieto imposto dall’Autorità giudiziaria. Durante un controllo condotto da Carabinieri e dal personale dell’Arpam sono stati trovati un gran numero di polli nello stabilimento dell’azienda italiana che avrebbe dovuto chiudere le attività a partire dal 30 ottobre 2022.
La decisione di terminare l’attività dello stabilimento di pollame era arrivata con una sentenza del Consiglio di Stato il 7 giugno del 2022 confermata poi dal Tar delle Marche il 26 ottobre. L’allevamento di polli però era proseguito come di consueto, secondo quanto denunciato dai cittadini che vivono a ridosso dello stabilimento e che hanno notato come l’impianto sembrasse ancora perfettamente funzionante, nonostante l’avvicinarsi della data indicata dai giudici per la dismissione.
Erano stati proprio i residenti di Monteroberto, riunitisi nel Comitato per la Vallesina, a dare voce ai disagi legati alla presenza dello stabilimento della Ponte Pio srl, azienda del Gruppo Fileni.
Nonostante Fileni si proponga sui media come baluardo della filiera biologica e nel rispetto del benessere animale, lo stabilimento di Monteroberto è un allevamento di tipo convenzionale che al massimo della funzionalità ospitava oltre 2 milioni di polli.
L’azienda, tra le prime in Italia per produzione avicola, non ci sta e con una nota ha fatto sapere che ricorrerà in appello contro la chiusura avallata dal Tribunale amministrativo delle Marche: «Pur rispettando l’ordinanza del Tar, dissentiamo profondamente nel contenuto in un contesto amministrativo in cui nessuna Autorità pubblica ha mai riscontrato problematiche di carattere ambientale, le conseguenze dei tempi di questo procedimento ricadono su di noi, sul nostro indotto e sui nostri dipendenti».
Ad interessarsi alla vicenda, dando voce ai cittadini presso le Forze dell'ordine è stata l'eurodeputata e co-portavoce dei Verdi, Eleonora Evi: «Ho chiesto l’intervento immediato dei Carabinieri che hanno confermato la completa illegalità dello stabilimento». E aggiunge: «Dopo una sentenza del Consiglio di Stato e una sentenza del TAR lo stabilimento Fileni di Monteroberto vicino Jesi non poteva più operare. Invece la puzza che proviene dall’allevamento, le luci accese dei capannoni, i silos dei mangimi pieni raccontavano tutta un’altra storia».
A giugno il Consiglio di Stato aveva bloccato le attività di Monteroberto per motivi ambientali e paesaggistici ma, secondo l’eurodeputata, i problemi delle aziende del Gruppo Fileni riguarderebbero anche altri impianti. Evi ha infatti depositato un'interrogazione all’Europarlamento per chiedere di valutare i livelli di ammoniaca rilevati ad agosto dall’Arpa presso lo stabilimento Fileni di Ripa Bianca, anche questo in provincia di Ancona e non lontano da Jesi. «Possano presentare un pericolo immediato per la salute umana – ha detto l’Eurodeputata – e quindi comportare la sospensione dell'esercizio, e se bisogna procedere ad una nuova Autorizzazione integrata ambientale».
Starà ora agli enti competenti in Italia e in Europa valutare se i due impianti gemelli di Monteroberto e Ripa Bianca siano gravati dagli stessi problemi di natura ambientale, potenzialmente dannosi per la salute dato che entrambi gli impianti utilizzano «la stessa tecnologia depurativa».