L'aumento vertiginoso delle temperature è ormai un problema serio che mette a dura prova la sopravvivenza di svariati organismi, i quali si trovano a dover combattere con climi a dir poco roventi. Un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Climate Change Ecology, evidenzia come la siccità stia influenzando negativamente la salute delle popolazioni di tartaruga palustre dipinta (Chrysemys picta), specie in cui la determinazione del sesso dei piccoli, come in molti altri rettili, dipende proprio dalla temperatura.
Le tartarughe sono animali a sangue freddo, questo vuol dire che non sono capaci di regolare da sole la propria temperatura corporea. Questo motivo per il quale passano ore ed ore a crogiolarsi al sole, essendo questo l'unico modo che hanno per scaldarsi. Ma non è finita qui: la temperatura dell'ambiente è fondamentale anche per la loro riproduzione, o meglio, per la determinazione del sesso della loro prole. Esattamente come tante altre specie di rettili o pesci, il sesso dei piccoli della tartaruga palustre dipinta dipende dalla temperatura dell'ambiente durante la fase di incubazione delle uova. Se durante l'incubazione vi sono temperature più fredde, allora si svilupperanno tartarughine di sesso maschile, al contrario, se le temperature sono un po' più alte allora nasceranno delle femmine.
È evidente che le condizioni climatiche sono fondamentali per questa specie, quindi se queste subiscono dei cambiamenti è inevitabile che le popolazioni di tartarughe andranno incontro a diversi problemi. Nasce così uno studio condotto da oltre 50 studenti dell'Università del Nebraska-Lincoln per esaminare l'impatto della siccità su una popolazione di tartarughe presente in uno stagno nella contea di Keith, nel Nebraska. Durante il periodo compreso tra il 2005 e il 2016, sono stati raccolti dati al fine di valutare le variazioni nel rapporto tra i sessi delle tartarughe nel corso del tempo e le dinamiche di crescita della popolazione. L'obiettivo principale era determinare se la siccità avesse avuto conseguenze significative sui rapporti tra i sessi e valutare se avesse influito sulla crescita di ogni individuo.
Dall'analisi dei dati è emerso che in assenza di siccità, i maschi costituivano circa il 60-85% della popolazione. Quando le temperature hanno iniziato ad alzarsi, invece, il numero di uova che hanno dato alla luce individui di sesso femminile è aumentato vertiginosamente. Va da sé che se si continua in questo modo, non ci saranno più maschi e, di conseguenza, non potranno più nascere nuovi individui. Questa è una vera e propria minaccia per moltissime specie che vedono le loro popolazioni dominate da femmine e, per questo, vicinissime all'estinzione. Fortunatamente la tartaruga lacustre dipinta è presente in gran parte del Nord America e non corre un rischio del genere per ora, ma questo non vuol dire che in futuro la situazione non possa cambiare.
Ma non è finita qui. Per la prima volta è stato dimostrato che la siccità può ridurre la probabilità di sopravvivenza delle tartarughe di circa il 7% nelle femmine e del 10% nei maschi, come dimostrano i risultati dello studio pubblicati su Diversity. Come se non bastasse, è stato osservato che anche la crescita degli esemplari è diminuita a causa delle elevate temperature. In particolar modo, si è visto che erano gli esemplari di sesso femminile quelli a crescere di meno, situazione molto preoccupante in quanto le dimensioni del carapace possono imporre vincoli reali alla capacità di una femmina di riprodursi. «Le femmine crescono più velocemente dei maschi», ha spiegato Larkin Powell, professore della School of Natural Resources che ha supervisionato gli studi, «e uno dei motivi per cui vengono selezionate per crescere più velocemente è che non possono riprodursi fino a quando non hanno abbastanza spazio all'interno del loro guscio per contenere le uova».
Sebbene il team non sia sicuro di quali fattori legati alla siccità possano spiegare il ridotto tasso di sopravvivenza delle tartarughe, Powell ha affermato che il rallentamento della crescita dipenda dalla poca presenza di cibo, in particolare gli insetti che tendono a scomparire con l'aumento delle temperature. Si spera che questa ricerca possa guidare i piani di conservazione relativi a questa specie, magari riuscendo a trovare il modo di attirare più prede possibili allo stagno durante gli anni più secchi.
Da questo studio emerge come la stabilità delle condizioni climatiche sia fondamentale per la sopravvivenza e la salute delle diverse specie. Il clima sta cambiando e questo è un dato di fatto. È necessario, quindi, fare tutto il possibile per preservare gli equilibri naturali e mitigare gli derivanti dai cambiamenti climatici. Solo così si potrà dare una seconda possibilità al Pianeta e a tutti i suoi abitanti.