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26 Giugno 2024
16:16

Anche in Spagna si potranno clonare gli animali domestici

Una clinica di Marbella dà la possibilità di clonare il proprio cane o gatto al prezzo di 55 mila euro. La decisione di farlo è legata al senso di incapacità di superare la perdita, ma la speranza è che questa pratica non prenda il sopravvento e che piuttosto il superamento del trauma porti all'adozione di un altro cane o gatto.

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In Usa succede già da anni e i costi sono esorbitanti. Non cambia la sostanza nemmeno in Europa, ora che in Spagna sarà possibile clonare il proprio animale domestico. La notizia è stata data dal quotidiano El Mundo che ha reso noto che una clinica di Marbella ora dà questa possibilità alle persone che vogliono, appunto, clonare il proprio cane o gatto al prezzo di 55 mila euro.

Su Kodami avevamo parlato di clonazione animale nel 2022, accorgendoci proprio di come fosse diventato già un business oltreoceano dove in uno dei laboratori più noti in Texas, ad esempio, chiedono 50 mila dollari per cani e gatti e ben 85 mila per i cavalli.

L'embriologo Enrique Criado, fondatore e direttore esecutivo dei centri di riproduzione assistita OVO Group, di cui fanno parte Ovohorse (la divisione specializzata nella clonazione equina) e Ovoclone (la divisione pet) raggiunto dal giornale spagnolo ha così commentato la notizia: «Secondo le statistiche, il 15% degli animali domestici in Spagna sono umanizzati, il ché significa che ci sono persone che li amano come bambini, è qualcosa di emotivo».

La clinica di Marbella rappresenta un unicum, è l'unica in Spagna che clona cani e gatti ad ora: un processo tanto complesso quanto controverso, poiché ci sono esperti che mettono in dubbio sia lo scopo della procedura che il benessere degli animali coinvolti.

Dare vita a un soggetto geneticamente identico, dovrebbe essere chiaro ma evidentemente non lo è, non implica che sarà esattamente uguale all'altro nemmeno nell'aspetto fisico, inutile sottolineare che tale non sarà in quello comportamentale. La clonazione, infatti, prevede che l'individuo che verrà alla luce avrà una piccola parte del genoma della femmina che fornisce l'uovo. Si tratta del DNA mitocondriale che rappresenta quel restante 0,1% della genetica del nuovo animale.

La decisione di farlo, come del resto sottolineato dallo stesso fondatore del centro con quel suo definirla "qualcosa di emotivo", è strettamente legata al senso di incapacità della perdita e all'elaborazione del lutto. Ciò che colpisce e merita una riflessione dal nostro punto di vista è legato alla necessaria mancanza di attenzione al dato di fatto che ogni individuo è tale perché è unico e ciò di certo non vale solo per noi esseri umani. La speranza, dunque, è che questa pratica non prenda il sopravvento e che ciascuno riesca a superare il trauma della scomparsa del proprio compagno animale attraverso un viaggio che è sicuramente doloroso e che ognuno fa a suo modo e con i suoi tempi, ma che porti all'adozione di un altro cane o gatto, davvero differente dal precedente, che magari aspetta in un rifugio solo la persona giusta che, però, sia capace di riconoscerlo nella sua soggettività e che oltre all'amore lo rispetti fino all'ultimo dei suoi giorni.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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