I compagni di banco del primo giorno di scuola da sconosciuti diventano spesso nostri i migliori amici. È così anche per i pipistrelli vampiro: secondo una nuova ricerca che ha indagato le abitudini sociali di questi mammiferi volanti, coppie casuali fatte vivere insieme per una settimana hanno mostrato un legame duraturo nel tempo dopo essere state rilasciate in libertà. Nei mesi successivi, nonostante fossero in contatto con centinaia di altri pipistrelli tra familiari e sconosciuti, i due spendevano un tempo considerevole nel cercarsi e nell'effettuare grooming insieme.
Lo studio, pubblicato recentemente sulla rivista Biology Letters, fornisce risultati unici sul comportamento sociale degli animali selvatici basandosi su effetti misurati con precisione dell'entità delle relazioni piuttosto che sulla sola osservazione dell'evento.
L'esperimento sociale sui pipistrelli
«Il processo di formazione dei legami sociali è un evento misterioso a cui molte persone sono interessate, dando interpretazioni molto diverse su come accade», ha affermato Gerald Carter, autore dello studio e professore di evoluzione, ecologia e biologia dell'organismo presso la Ohio State University. «Abbiamo cercato di ideare per i pipistrelli vampiro un sistema in cui possiamo testare direttamente le nostre idee a riguardo. In questo esperimento, li abbiamo fatti convivere per un breve lasso di tempo e poi abbiamo misurato i loro tassi di toelettatura e grooming, che sono aumentati di una quantità specifica in un periodo di tempo».
Per verificare le loro ipotesi, i ricercatori hanno ideato un esperimento nelle foreste panamensi in cui formavano coppie casuali di 21 femmine di pipistrello vampiro vero di Azara (Desmodus rotundus) misurando i tassi di grooming, cioè di pulizia tra compagne, durante e dopo il loro rilascio in gruppi sociali decisamente più ampi composti da familiari e non. Questa specie di chirottero dalle abitudini ematofaghe mostra comportamenti sociali complessi tra gli individui.
Il legame stretto nella settimana passata insieme portava le compagne a cercarsi nella colonia e passare molto più tempo insieme rispetto a quello speso con gli altri individui del loro gruppo sociale nei due mesi successivi.
I risultati hanno mostrato, sulla base della variazione media complessiva dei tassi di adescamento sociale cioè quanto le femmine si "cercavano", che la fase di prossimità forzata ha aumentato l'adescamento sociale nelle coppie di test più che nelle coppie di controllo e familiari. Insomma, secondo i ricercatori, il legame sociale tra compagni di stanza o di banco assegnati a caso non è solo un fenomeno umano.
«Era uno schema sorprendente», ha detto Carter. «Una cosa che potresti immaginare è che, dopo che questi pipistrelli sono stati insieme nella loro ‘stanza di dormitorio', si frequentino per un po' di tempo e poi smettano. Invece i pipistrelli si stavano ancora pulendo l'un l'altro anche dopo la fine dell'esperimento, nove settimane dopo».
Come nascono i legami d'amicizia in natura
Questo singolo studio è solo un primo passo nel comprendere come si formano i legami sociali in natura, considerati importanti per la salute, il benessere, la sopravvivenza e il successo riproduttivo degli animali. Il dibattito accademico continua sull'importanza relativa dei potenziali fattori causali: gli animali sono attratti da altri con caratteristiche simili o gli opposti si attraggono? Vivere a stretto contatto è sufficiente per diventare amici o si creano legami aiutandosi a vicenda?
«Ciò che questo esperimento ci dice è che c'è una relazione causale tra l'essere costretti nello stesso spazio e l'avere effettivamente una preferenza l'uno per l'altro in seguito», ha detto Carter. «Ecco perché la stanza del dormitorio del college è un esempio perfetto: vieni accoppiato casualmente con qualcuno e per questo motivo continui a cercare quella persona in seguito. C'è una relazione che si è formata. Potrebbe essere davvero ovvio per gli esseri umani, ma non sappiamo fino a che punto ciò stia accadendo in altri animali».