Anche i lupi sono fratelli maggiori: ecco come si prendono cura dei più piccoli

Nel video si vede un helper, cioé un fratello maggiore, che si prende cura dei nuovi nati. Questo comportamento è molto comune nei branchi di lupi, strutture sociali fondate sulla famiglia, dove ogni componente ha un compito preciso.

16 Luglio 2024
19:30
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Immagine
Lupo appenninico (Foto e video di Andrea Amici)

Un fratello maggiore che si prende cura dei fratellini più piccoli: è questo comportamento che si può osservare nel video del biologo e naturalista Andrea Amici, che ha ripreso i lupi appenninici in natura.

Questo comportamento di tipo cooperativo non è così raro in natura, ed è parte integrante della socialità dei lupi, come spiega Amici: «I branchi sono composti solitamente da un numero che oscilla dai 3-4 a 6-8 individui, nel quale troviamo la coppia riproduttiva o “alpha”, composta dai fondatori. Ci sono poi i cuccioli nati nell’anno e gli altri soggetti gregari, come gli helper. Nel branco esiste infatti una gerarchia ben definita, regolamentata da un sistema di comunicazione basato sulla dominanza».

All’interno di questo nucleo familiare alcuni lupi sono vengono definiti helper, si tratta di individui che proprio come si vede nei video rimangono nel branco di origine con i nuovi nati, per vigilare su di loro. «Gli helper sono dei veri e propri fratelli maggiori, infatti, forniscono assistenza nella caccia per procurare cibo, difendono il branco da pericoli esterni, contribuiscono all'istruzione e all'addestramento dei cuccioli, offrono in generale un supporto alla coppia alpha per garantire il benessere e la sopravvivenza del branco».

Nei video realizzati in Appennino centrale italiano, si vede l'helper tenere d'occhio la situazione mentre i piccoli dormono, oppure guidarli tra uno spostamento e l'altro, sempre mantenendo alta l'attenzione.

Video thumbnail

Anche se siamo abituati a pensare ai lupi come animali solitari per antonomasia, questi hanno una struttura sociale estremamente solida: «L’unità famigliare è il branco – conferma il naturalista – al suo interno viene costituito il gruppo sociale, dove ognuno ha i suoi compiti».

I giovani lupi, una volta cresciuti, possono restare come helper, oppure andare in dispersal, un termine che indica la ricerca di nuovi territori o di un partner. Sono questi ultimi che nell'immaginario collettivo incarnano "i lupi solitari", ma molti altri restano all’interno del branco dove occupano un ruolo fondamentale nella cura dei cuccioli. «Dopo qualche i nuovi nati mese vengono trasferiti in particolari territori chiamati “rendes -vouz”, una sorta di asili in cui vengono cresciuti i piccoli, in attesa di essere pronti di seguire gli adulti nelle attività di caccia e negli spostamenti».

Foto e video sono gentilmente concessi da Andrea Amici

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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