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30 Ottobre 2023
12:23

Anche i galli potrebbero riconoscersi allo specchio

I ricercatori hanno raccolto le prime prove che i galli potrebbero riconoscersi allo specchio come altri animali. Se sarà confermato o meno, tuttavia, dipende molto dalle condizioni sperimentali: i test e gli esperimenti vanno contestualizzate e adattati all'etologia e all'ecologia delle specie per poter ottenere risultati attendibili.

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Per comprendere se un animale mostra autocoscienza e consapevolezza di sé spesso gli etologi utilizzano un test ideato per studiare lo sviluppo cognitivo dei neonati umani, il cosiddetto test di riconoscimento allo specchio. In questa prova, l'animale viene posto dinnanzi al suo riflesso e a seconda delle reazioni emotive e del comportamento che attua gli scienziati dimostrano se riesce a capire che quella sia la sua immagine riflessa mostrando la presenza di consapevolezza di sé e di autocoscienza.

Fra le tante specie che hanno superato questo test abbiamo per esempio diversi primati, come gli scimpanzé, o gli elefanti, che hanno capacità cognitive estremamente complesse da sviluppare persino il concetto stesso di identità dell'individuo. Un nuovo nuovo studio però, effettuato da team di neuroscienziati e psicologi dell'Istituto di ingegneria agraria dell‘Università di Bonn e dell'Istituto di neuroscienze cognitive dell'Università di Bochum, in Germania, ha messo di fronte allo specchio uno degli animali da fattoria più sottovalutati in termini cognitivi: il gallo. 

Scopo dello studio era comprendere se e come anche questo pennuto domestico fosse in grado come altri uccelli, tra cui le gazze e altri tipologie di corvidi, di superare il test dello specchio. E come dimostrano i risultati pubblicati sulla rivista Plos One, questi uccelli si sono rivelati piuttosto versatili e intelligenti, e potrebbero forse anch'essi superare brillantemente il test dello specchio, ma solo se sono in compagnia di altri individui e se gli esperimenti vengono adattati alla loro etologia.

Considerando infatti che questi uccelli non possiedono né mani come i primati né occhi frontali come altri mammiferi, gli scienziati hanno dovuto escogitare alcuni nuovi trucchetti per personalizzare il test e far interagire senza inibizione questi animali con il loro riflesso. Per esempio, visto che quando è da solo un gallo non canto molto e reagisce passivamente alle novità, gli esperti hanno pensato bene di testarlo insieme un compagno, in modo che potesse reagire più prontamente e senza alcuna inibizione causata dal comportamento anti-predatorio. Quando infatti sono soli, questi uccelli si sentono più minacciati e non emettono versi per non attirare l'attenzione di un predatore, per cui non potrebbero mai superare il test.

Gli scienziati hanno così scelto di posizionare un gallo amico all'interno dell'area in cui venivano testati gli animali, scoprendo così che è molto più probabile che un individuo reagisca ed emetta vocalizzazioni alla vista del proprio riflesso rispetto a quando invece è da solo. Questo comportamento si spiega soprattutto considerando anche il valore sociale del canto, che viene utilizzato da questi uccelli anche per comunicare con i membri del proprio gruppo, per esempio in caso di minaccia imminente.

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In seguito comunque all'avvistamento del proprio riflesso, i galli hanno quasi sempre cercato di reagire, spiegano gli scienziati tedeschi, una possibile prova di riconoscimento attraverso i movimenti effettuati di fronte allo specchio o attirando l'attenzione dei compagni. In poche parole, dopo l'iniziale sorpresa, si sono dimostrati interessati alla loro stessa presenza e il team vede in questi risultati una prova evidente che il classico test dello specchio produce risultati più affidabili quando il comportamento di una particolare specie è inserito in un contesto ecologicamente affine alle sue esigenze.

Questi risultati sono infatti una prima indicazione che anche i galli, forse, riconoscono la loro immagine riflessa in uno specchio. Tuttavia, almeno teoricamente, esiste la possibilità che gli uccelli abbiano percepito nella loro immagine riflessa uno strano animale che imita il loro stesso comportamento e perciò hanno interagito vocalizzando. Serviranno perciò ulteriori studi, ma da questi risultati emerge certamente un importante evidenza: i test e gli esperimenti vanno contestualizzate e adattati all'etologia e all'ecologia delle specie, altrimenti c'è il forte rischio che possano produrre falsi negativi e ingannare al nostra percezione sulle abilità degli animali.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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