I dinosauri sono vissuti per circa 165 milioni di anni e nella loro lunga storia hanno dovuto affrontare un numero davvero notevole di sfide ambientali. Comparsi a metà Triassico, circa 230 milioni di anni fa, durante l'evoluzione si sono adattati ai più diversi ecosistemi, fino ad occupare tutti i continenti già a partire dal Giurassico, grazie ad una lunga stasi climatica che gli ha permesso di godere uno dei momenti più prosperi e climaticamente stabili della storia del nostro pianeta.
A partire però da metà Cretaceo, circa 99 milioni di anni fa, le temperature medie dell'atmosfera hanno cominciato a mutare notevolmente, non solo geograficamente ma anche nel breve periodo, portandoli ad affrontare un drastico cambiamento delle condizioni di vita. Piogge molte intense, periodi di siccità estrema, così come il deterioramento della qualità dell'aria legato all'incremento delle eruzioni, indussero così diversi animali a sviluppare nuove strategie che gli garantissero di sopravvivere. Un processo che è possibile ritrovare anche all'interno degli stessi fossili, come quelli recentemente scoperto alcuni ricercatori nella formazione di Cedar Mountain dello Utah e che hanno permesso l'identificazione di una nuova specie descritta sulal rivista Plos One.
Iani smithi era un piccolo dinosauro erbivoro, le cui ossa risalgono proprio al Cretaceo medio e al periodo in cui il clima cominciò a mutare, affermano i ricercatori. Il nome del genere, Iani, deriva dal dio romano Giano, che disponeva di due fronti poste ai differenti lati della testa e che rappresentava il cambiamento secondo l'antica mitologia, mentre il suo nome specifico smithi è stato dedicato a Joshua Aaron Smith, per commemorare il suo contributo paleontologico nella scoperta. Questa specie, come il dio di cui porta il nome, probabilmente visse un momento fatidico della storia evolutiva dei dinosauri, visto che rappresenta un punto di svolta nell'evoluzione e nella diversificazione dei parasaurolofi e degli edmontosauri, tra gli erbivori più comuni del tardo Cretaceo.
Esso era infatti uno primi ornitopodi ad avere una potente mascella dotata di denti progettati per masticare materiale vegetale molto resistente, la caratteristica fisica probabilmente più importante che permise a questi dinosauri di distinguersi e di essere più competitivi rispetto alle specie precedenti. Ma cosa spinse all'evoluzione di questa nuova tipologia di dentatura?
Secondo Lindsay E. Zanno, una delle autrici principali dell'articolo e professoressa associata della North Carolina State University, l'incremento dell'emissioni di anidride carbonica da parte dell'eruzioni vulcaniche innalzò notevolmente la temperatura, per via dell'effetto serra. Questo spinse le piante a formare foreste pluviali così tanto estese che persino i poli erano completamente ricoperte di alberi e felci, che presentavano fibre molto più dure rispetto a quelle che erano presenti nelle piante del Giurassico. Ciò costrinse gli animali a vivere in ambienti molto più "ristretti" e ad alimentarsi costantemente di foglie dalla consistenza stopposa, che necessitavano di denti migliori e capaci di masticare per essere triturati. E l'esemplare trovato nello Utah è fra i primi che presenta queste caratteristiche, seppur in maniera abbozzata.
«Trovare questa specie è stato un colpo di fortuna. Sapevamo che qualcosa di molto simile viveva in questo ecosistema perché qua e là erano stati raccolti denti isolati, ma non ci aspettavamo di imbatterci in uno scheletro così bello e completo, proveniente soprattutto da un periodo così complicato della storia della Terra – commenta Zanno, dichiarandosi entusiasta per aver trovato probabilmente uno dei dinosauri più importanti degli ultimi decenni. – Disporre oggi di un cranio quasi completo di Iani smithi è stato prezioso soprattutto per ricostruire la storia evolutiva di molti degli erbivori che fino a 66 milioni di anni fa riuscirono a superare la crisi, entrando in competizione con i grossi sauropodi e i ceratopsidi».
Iani potrebbe essere, come detto, l'ultimo membro di una stirpe di dinosauri che un tempo prosperava in Nord America e che alla fine portò all'evoluzione dei dinosauri a becco d'anatra. Ed è per questo che viene considerato la chiave per svelare un mistero considerato ancora irrisolto dagli scienziati: quando avvenne la sostituzione faunistica che portò i dinosauri erbivori più moderni a prendere il posto delle forme precedenti?
«Questo dinosauro si trovava sul bordo del precipizio – afferma Zanno – capace di guardare al passato e agli ecosistemi che un tempo erano presenti in Nordamerica, ma abbastanza vicino agli sviluppi del futuro da riuscire quasi a prevederlo. Penso che tutti possiamo identificarci con questo».