Quando un cane ti fissa, svelando l'adorabile dolcezza dei suoi grandi occhi rotondi, ci troviamo di fronte alla più classica e irresistibile espressione dagli "occhi da cucciolo". Questo sguardo è talmente parte della nostra stretta comunicazione affettiva con i cani che, per lungo tempo, si è creduto fosse una capacità accentuata grazie alla domesticazione e quindi esclusiva del miglior amico dell'uomo.
Tuttavia, uno studio recente pubblicato su Royal Society Open Science ha scoperto che anche i coyote, parenti stretti dei cani, possono fare gli "occhioni da cucciolo". Questo suggerisce che non siano solo i cani a comunicare con quello sguardo irresistibile, evidenza che rafforza un altro studi recente effettuato, invece, con i licaoni africani.
La chiave per comprendere gli "occhi da cucciolo" è un piccolo muscolo chiamato Levator Anguli Oculi Medialis (LAOM), che solleva le sopracciglia, conferendo ai cani quell'espressione inconfondibile. Fino a poco tempo fa, si pensava che questo muscolo fosse presente solo nei cani domestici, poiché assente o molto poco sviluppato nei lupi, i loro diretti antenati selvatici.
Gli scienziati pensavano quindi che questa espressione fosse il risultato della lunga selezione operata dagli esseri umani, che avrebbero privilegiato i cani con cui sentivano un legame emotivo più forte, anche grazie agli occhioni. Gli scienziati guidati da Patrick Cunningham della Baylor University, hanno allora deciso di ampliare l'orizzonte della ricerca, analizzando una specie canide leggermente più distante dai cani: il coyote.
Il team ha esaminato dieci coyote (Canis latrans) trovati morti a causa di incidenti stradali o donati da cacciatori, confrontando i risultati con un maschio di Australian Cattle Dog, il piccolo ed energico pastore. I risultati sono stati abbastanza sorprendenti: anche i coyote possiedono un muscolo LAOM molto ben sviluppato, proprio come i nostri cani domestici.
Questa scoperta indica che la capacità di fare gli "occhi da cucciolo" non è esclusiva del cane che vive ormai da millenni accanto a noi, ma potrebbe essere un carattere molto più antico e presente anche in canidi. Secondo i ricercatori, è possibile che i lupi siano un'eccezione e abbiano invece perso questa capacità, poiché, a differenza dei cani e dei coyote, utilizzano principalmente le vocalizzazioni per comunicare tra loro.
Nonostante i coyote abbiano la struttura muscolare necessaria per poter fare gli "occhi da cucciolo", non è però ancora chiaro se utilizzino effettivamente questa espressione facciale per comunicare tra loro o all'interno del loro gruppo familiare. Sono necessarie ulteriori osservazioni sul campo, magari tramite videocamere altamente specializzate, per capire se e come utilizzino quello sguardo invincibile con cui i cani riescono spesso a fregarci.