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10 Febbraio 2022
10:19

Anche i cebi vanno sotto pressione di fronte a un compito difficile

Stressarsi di fronte a un compito difficile e subire la pressione per la posta in gioco troppo alta non è affatto un'esclusiva umana. Succede anche ai cebi dai cornetti, piccoli primati diffusi in America meridionale.

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Lo sa bene un atleta olimpionico in lizza per la medaglia d'oro, così come qualsiasi studente pronto ad affrontare l'esame più difficile del suo corso. Quando la posta in gioco è molto alta e lo scoglio da superare sembra enorme la pressione e lo stress possono diventare insostenibili, compromettendo il buon esisto delle prestazioni. Noi umani non siamo gli unici a soffrire la pressione di dover portare a termine un compito importante e particolarmente difficile: lo stesso accade anche per i cebi dai cornetti (Sapajus apella), piccoli primati originari del Sud America e dei Caraibi. Sono questi i risultati emersi da un nuovo studio recentemente pubblicato su Scientific Reports.

I ricercatori del Language Research Center della Georgia State University hanno addestrato 2o cebi dai cornetti a risolvere, utilizzando un computer, un piccolo rompicapo basato sulla memoria e sul riconoscimento delle immagini. Una sorta di memory, ma con livelli di difficoltà e tempi di attesa differenti: un'immagine campione veniva mostrata al centro dello schermo per due secondi, dopodiché nei test considerati ad alta pressione svaniva per cinque secondi; per quelli invece più semplici, a bassa pressione, scompariva per appena un secondo.

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A questo sul monitor ricomparivano quattro immagini differenti, una in ciascun angolo dello schermo. Tuttavia, solo una di queste corrispondeva alla figura iniziale e solamente quando la scimmia selezionava l'immagine corretta veniva ricompensata con del cibo, ricevendo un premio maggiore quando superava il test ad alta pressione. Analizzando i risultati dei vari test i ricercatori hanno scoperto che c'erano differenze notevoli nelle prestazioni di ogni singola scimmia, anche una volta eliminati i test ad alta pressione.

I risultati variavano soprattutto quando i cebi andavano meglio o peggio nelle prove più difficili, e in generale le loro prestazioni miglioravano man mano che acquisivano maggiore esperienza con i test ad alta pressione. Tutto ciò suggerisce quindi che anche per i cebi la posta in gioco molto alta può generare stress, e che le prestazioni possono essere compromesse anche a lungo termine a causa della pressione, proprio come accade per noi umani.

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Per avvalorare la loro tesi gli studiosi hanno quindi misurato i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, all'interno delle feci raccolte durante i test. Come prevedibile i livelli di concentrazione più alti erano maggiormente correlati alle prestazioni negative ottenute durante i test ad alta pressione, molto più di quanto accadeva coi test considerati più semplici. Questo dimostra che lo stato di stress dipendeva direttamente dai risultati negativi ottenuti in precedenza nei test.

Nel complesso questo studio dimostra che una minore esperienza nel gestire la forte pressione può generare stress a lungo termine e influenzare in negativo le prestazioni cognitive dei singoli individui, anche nei cebi dai cornetti. Un altro studio recente aveva già dimostrato che persino i macachi rhesus possono toppare quando la posta in gioco è troppo alta. Questo significa che i deficit di prestazione sotto pressione non sono affatto una caratteristica esclusivamente umana, ma che è un tratto radicato in maniera molto più profonda nella nostra storia evolutiva e che è condiviso anche con altri primati.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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