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2 Agosto 2024
19:00

Anche i cani hanno la forfora: come riconoscerla e perché non sempre devi preoccuparti

Piccoli punti bianchi sul dorso, ben visibili soprattutto se il cane ha il pelo corto. Si tratta di forfora e può essere causata da parassiti, dermatite atopica, ma anche prodotti di igiene non adeguati. Ecco come riconoscerla e quando è il caso di preoccuparti.

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Piccoli punti bianchi che risaltano sul dorso e soprattutto sui cani a pelo corto. Si tratta di forfora e anche i nostri amici ne soffrono per svariati motivi. Quello che osserviamo nei cani però, in realtà, è il residuo di una iperproduzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, tanto che infatti il termine corretto per indicarla è “seborrea”.

La forfora può essere indotta da diversi motivi tra cui l’ipersensibilità a parassiti come acari e pulci, la dermatite atopica, le infezioni batteriche o l’uso di prodotti di igiene non adeguati per il cane. Ma può essere anche sintomo di una patologia più grave come malattie ormonali, tumorali o legate al metabolismo. C’è un altro aspetto, ancora, molto importante da conoscere e che riguarda lo stato di salute mentale del cane: in situazioni di stress, infatti, non è raro vedere il manto coprirsi di "polvere bianca".

A seconda dunque della situazione, va fatta la diagnosi e valutata la terapia e la strada da seguire. Solo il vostro veterinario di fiducia può analizzare le cause della forfora e consigliare il percorso adeguato per la diagnosi e la terapia opportune.

Come si manifesta la forfora nel cane

La forfora nel cane si può manifestare in due forme: la seborrea oleosa e quella secca. In entrambi i casi è sempre il sebo in eccesso, prodotto dalle ghiandole sebacee, a causare la desquamazione della pelle e l’eventuale irritazione.

Per capire se si tratta di forfora, bisogna osservare con attenzione il manto del vostro compagno che dovrebbe essere opaco o dall’aspetto unto e non limitarsi a vedere i "pallini bianchi". La pelle sottostante infatti potrebbe essere anche irritata e vi si possono trovare delle croste e dei punti in cui il nostro amico ha anche perso il pelo (alopecia) oppure delle zone su cui si attiva grattandosi per il prurito. Questi infatti sono i sintomi principali per riconoscere la forfora e per capire a che livello è, in modo tale da comunicare le corrette informazioni al veterinario di fiducia. Possibile anche che il cane presenti stanchezza e che si gratti per tenere a bada il prurito.

Le cause della forfora nel cane

Sono diversi i motivi per cui il cane può andare incontro alla seborrea. Si possono distinguere delle forme che sono causate da motivi prettamente fisiologici e che si distinguono in base all’eziologia, capendo se ci sono origini primarie o secondarie, ovvero se può in realtà derivare da una patologia in particolare che provoca poi come effetto la forfora. Quest’ultima ipotesi è quella che accade più spesso. Poi c’è il caso legato all’aspetto psicologico: un cane che subisce un forte stress produce immediatamente della forfora.

Le principali cause (stress a parte) sono:

  • Dermatite (allergie) – Alla base dell’infiammazione della pelle può esserci come causa principale un'allergia. Il risultato è che si vedrà sul cane la formazione delle squame biancastre per poi andare ad indagare l’origine dell’allergene che ha provocato la reazione sebacea. La dermatite fosforacea si manifesta anche nel caso in cui il cane sia affetto da Leishmaniosi.
  • Seborrea – Malattia di per sé causata dalla iper produzione di sebo. Avviene spesso nei cuccioli o in determinate razze che la ereditano dal patrimonio genetico come Basset Hound, Labrador Retrivier e Cocker Spaniel (giusto per citarne alcune).
  • ParassitiPulci, zecche e acari: la forfora è causata anche da una parassitosi che ha colpito l’animale. Una cosa importante da sapere è che c’è un acaro che provoca la Cheyletiellosi: è una malattia dermatologica parassitaria causata dall'acaro Cheyletiella che può colpire anche i gatti, i conigli e a volte l'uomo. I minuscoli acari vengono spesso confusi con scaglie di forfora, ed è per questo che la malattia viene anche chiamata “forfora che cammina”.
  • Intolleranza alimentare – Se il cane ha iniziato a produrre forfora da quando avete cambiato la sua alimentazione, allora è meglio interrogarsi su cosa possa avergli dato fastidio a livello alimentare. In generale, infatti, al di là delle intolleranze potrebbe essere anche il sintomo di un’alimentazione che deve essere modificata per compensare l’apporto dei giusti nutrienti.
  • Infezioni fungine o batteriche – Sono entrambi nemici silenti che possono manifestarsi attraverso la forfora sul manto del cane. Anzi, questa è il campanello d’allarme utile per scoprire i sottostanti problemi.
  • Malattie tumorali – Sottostante al sintomo della forfora può essere una causa cancerogena. I tumore della pelle sono abbastanza rari nei cani e fondamentale è la diagnosi rapida per comprendere di quale tipologia possa essere affetto.

Cosa fare se il tuo cane ha la forfora

La prima cosa da fare è monitorare il cane. Come abbiamo accennato, una cosa è la forfora prodotta da situazioni stressanti che dopo l’evento stressante andrà subito via, altra è la permanenza nel tempo delle squame prodotte a causa dell’iper produzione del sebo. Metodi fai da te sono sconsigliati ed è importante rivolgersi al medico curante riportando da quando avete notato la presenza della forfora, se il cane si gratta, se vi sono zone senza pelo e se avete anche visto eventuali parassiti.

È sicuramente utile agire in prevenzione, come nella maggioranza dei casi che possono prevenire le patologie in generale. Nel monitorare, infatti, si può procedere con la cura del pelo attraverso la spazzolatura e una dieta sana che contribuisce in generale al benessere del vostro compagno.

Esistono in commercio oli e pomate ad hoc e anche detergenti antiforfora concepiti per i cani ma prima di acquistarli consultate il veterinario.

Quando preoccuparti

Considerando che, come scritto, la forfora di per sé è nella maggioranza dei casi è un sintomo di una patologia sottostante prima di preoccuparsi bisogna capire se è il caso di farlo. Contestualizzare le situazioni di stress, ad esempio, è molto importante per evitare di sottoporre il cane a visite mediche cliniche ma comprendere invece lo stato di disagio e supportarlo dal punto di vista psicologico. Altra cosa invece è se oltre alla desquamazione si notano zone di alopecia o il cane si gratta continuamente per il prurito: casi in cui recarsi dal veterinario è molto importante.

Chiaramente un soggetto che non abbia un umano di riferimento in casi di manifestazioni evidenti che possono sottendere a patologie gravi e non curate, come tumori della pelle o serie parassitosi, avrà evidentemente bisogno di aiuto e una sana preoccupazione nell’aiutarlo, portandolo in ambulatorio, è fondamentale.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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