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21 Agosto 2024
13:42

Anche i baffi dei gatti possono “stressarsi”

I baffi dei gatti sono veri e propri "organi sensoriali", indispensabili per muoversi nell'ambiente in cui si trovano. Se eccessivamente stimolati, possono stressarsi.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti, lo abbiamo detto molte volte, sono animali estremamente sensibili agli stimoli e all’ambiente che li circonda. Sono, di conseguenza, molto suscettibili allo stress, e con loro anche i baffi.

Le vibrisse sono infatti importanti strumenti sensoriali per i felini e li aiutano a percepire l'ambiente circostante, a calcolare la distanza dagli oggetti, a mantenere l’equilibrio e persino a cacciare. Se eccessivamente stimolati, i baffi possono indebolirsi e sovraccaricarsi, causando quella che viene detta “whisker fatigue” o "stanchezza dei baffi".

Cos'è lo stress o stanchezza dei baffi nel gatto

La cosiddetta "whisker fatigue" è un termine anglosassone coniato per descrivere quella che – è bene sottolinearlo – non è né una patologia né una condizione medica. In italiano la si può tradurre in "stanchezza dei baffi", e anche se non è grave è comunque qualcosa che può creare disagi e malessere nel gatto.

Si verifica quando appunto i baffi vengono ripetutamente ed eccessivamente stimolati, per esempio quando toccano sempre i bordi di una ciotola stretta mentre il gatto mangia o beve o banalmente se vengono toccati con le mani o strofinati.

In questi casi possono sovraccaricarsi e diventare iper sensibili, causando disagio o stress al gatto. Che in conseguenza a questo, e per alleviare lo stress, potrebbe iniziare ad apparire riluttante a mangiare ed evitare di mettere la testa nelle ciotole, mangiando solo al centro, o usare solo la punta della lingua per prendere cibo o acqua. Il gatto potrebbe anche apparire più nervoso, ansioso o irritabile.

Perché i baffi sono importanti per i gatti

I baffi per i gatti non sono soltanto utili, ma fondamentali. Come gli altri peli, anche le vibrisse sono fatte di cheratina, ma sono molto più spesse e composte da una base (radice) molto vascolarizzata e uno stelo di forma cilindrica, appuntito e ricco di terminazioni nervose sensoriali. Si tratta di veri e propri organi sensoriali, dunque, che permettono al gatto di percepire gli spazi in cui muoversi, gli spostamenti dell’aria e la distanza dagli oggetti.

Attraverso le vibrisse il gatto riesce inoltre a mantenere il suo famoso equilibrio e a esplorare in sicurezza l'ambiente che lo circonda, capendo l’ampiezza degli spazi, le altezze e prendendo le misure. Sono, insomma, delle “antenne” indispensabili per la loro sopravvivenza.

Come evitare lo stress dei baffi

Si possono adottare alcuni semplici accorgimenti per evitare di provocare stress al gatto,  ad esempio usare ciotole larghe e poco profonde che gli consentono di mangiare e bere senza che i baffi tocchino i bordi (in alternativa si possono usare piatti piani o sottopiatti, che offrono una superficie ampia senza bordi rialzati).

Anche l’altezza delle ciotole è importante: ciotole rialzate, ma comunque larghe e poco profonde, possono essere una buona opzione per rendere più confortevole il momento del pasto. Se il gatto si mostra riluttante a mangiare o bere da una determinata ciotola potrebbe essere opportuno cambiarla.

A questo si aggiunge ovviamente la manipolazione. Toccare i baffi dei gatti non è mai una buona idea, visto quanto sono sensibili, e ovviamente è assolutamente vietato tirarli, strapparli o tagliarli.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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