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31 Ottobre 2021
20:00

Anche gli uccelli vanno matti per i tartufi

A sorpresa anche gli uccelli possono cercare, stanare e mangiare tartufi. Fino ad ora si pensava fossero solo i mammiferi a farlo ma un gruppo di ricercatori ha scoperto che anche due specie di uccelli molto comuni in Patagonia apprezzano i tartufi. Si tratta della prima documentazione nota, che apre nuovi scenari sulle interazioni di questi organismi e sul ruolo degli uccelli nella dispersione delle spore.

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Molte persone vanno letteralmente pazze per i tartufi, così come molti altri mammiferi, che grazie al loro infallibile fiuto sono in grado di scovare l'appetitoso fungo con precisione chirurgica. I cani da tartufo non sono però gli unici animali a essere in gradi di stanarli sottoterra, da oggi – a sorpresa – entrano nel club anche gli uccelli. Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'Università della Florida ha permesso di scoprire che due uccelli piuttosto comuni in Patagonia consumano regolarmente tartufi e trasmettono le loro spore riproduttive attraverso le feci, contribuendo così alla loro dispersione. La ricerca è stata appena pubblicata sula rivista Current Biology.

A differenza degli altri funghi che crescono in superficie, i tartufi vivono completamente sottoterra. Per potersi riprodurre e disperdere le loro spore hanno necessariamente bisogno di un aiutino da parte degli animali. Così, quando un animale tira fuori dal terreno il tartufo per mangiarlo, contribuisce involontariamente anche alla sua propagazione. Fino a oggi si pensava però fossero solo i mammiferi a farlo, invece adesso sappiamo che anche gli uccelli possono ricoprire questo ruolo.

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Il tapaculo di Chucao (Scelorchilus rubecula) mangia e cerca attivamente i tartufi nel terreno

Il tapaculo di Chucao (Scelorchilus rubecula) e l'huet huet golanera (Pteroptochos tarnii) sono infatti i primi uccelli in assoluto a entrare nel club dei degustatori di tartufi. Sono due specie piuttosto comuni negli habitat forestali della Patagonia, e quanto apre non solo mangiano tartufi, ma sembrano anche cercarli in modo mirato. In passato si pensava che questi uccelli mangiassero solamente invertebrati, semi e frutti, e nessuno si era mai accorto che consumassero invece anche i funghi.

I ricercatori stavano rastrellando la foresta proprio per studiare i funghi, ma si sono accorti che questi uccelli continuano a seguirli e a controllare le aree in cui avevano scavato. Successivamente hanno iniziato a notare sui tartufi dei chiari segni di beccate, fin a quando non hanno visto coi loro occhi un uccello mangiarne uno proprio di fronte a loro. A quel punto era inevitabile provare a indagare più a fondo e così gli scienziati hanno iniziato a raccogliere le feci di questi uccelli.

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Un grafico riassume lo studio e le relazioni tra gli uccelli e i funghi. (Caiafa et al., 2021)

Analizzandole hanno trovato tracce di DNA di tartufo nel 42% dei campioni di tapaculo e nel 38% di quelle dell'huet huet. Hanno anche usato una speciale tecnica al microscopio per analizzare le spore e per capire se fossero ancora vitali anche dopo essere state espulse. I test hanno dato esito positivo, suggerendo quindi che anche questi uccelli contribuiscono alla dispersione nella foresta dei funghi.

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Anche l’huet huet golanera (Pteroptochos tarnii) sembra apprezzare molto i tartufi

Secondo i ricercatori questa nuova scoperta apre nuovi scenari sulle interazioni tra questi organismi, fino a ora mai esplorati. Potrebbero esistere funghi e tartufi che si sono evoluti proprio per attirare gli uccelli, come succede per esempio con i fiori e gli insetti impollinatori. Il prossimo passo sarà quindi scoprire proprio se e come questo è avvenuto. Alcuni dei tartufi mangiati dagli uccelli, per esempio, sono colorati e sembrano assomigliare a delle bacche. Magari è proprio per questo che sono così simili, ma solo ulteriori studi potranno confermare questa affascinante ipotesi.

La foto di apertura, un esemplare di tapaculo di Chucao, è stata scatta da Flavio Camus

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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