Anche senza un vero e proprio linguaggio, gli scimpanzé sono comunque capaci di ragionamenti complessi e basati sulla logica e sanno persino quando le loro scelte si basano sulla fortuna. Lo hanno dimostrato gli psicologi Benjamin Jones e Josep Call dell'Università di St. Andrews, nel Regno Unito, grazie a un curioso esperimento: gli autori ne sono certi, anche questi primati sanno di affidarsi alla fortuna quando prendono alcune decisioni. Lo studio, pubblicato recentemente Biology Letters, apre nuove prospettive sulla consapevolezza animale e dimostra, per l'ennesima volta, che alcune capacità un tempo considerate unicamente umane, non lo sono affatto.
Finora, infatti, eravamo gli unici animali a tentare la sorte consapevolmente quando dovevamo prendere decisioni in situazioni di incertezza. Tuttavia, ci si è sempre chiesti se anche altri animali erano in grado di fare lo stesso. Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti comportamentali con i nostri parenti più prossimi, gli scimpanzé ospitati allo zoo di Edimburgo. Jones e Call hanno ideato un esperimento semplice, ma efficace, per verificare se gli scimpanzé fossero consapevoli di quando si stavano affidando alla fortuna per ottenere una ricompensa alimentare.
Gli scimpanzé dovevano scegliere tra due tazze: una nascondeva uno snack gustoso, l'altra era vuota. In alcuni casi, agli scimpanzé veniva mostrato sotto quale tazza si trovava lo snack, mentre in altri dovevano indovinare. Dopo la prima scelta, agli scimpanzé veniva data un'ulteriore opportunità: potevano scegliere tra la tazza che non era stata scelta nella prima prova e una invece più piccola, che conteneva sicuramente uno snack, anche se meno appetitoso. Questo secondo passaggio era cruciale per capire se gli scimpanzé fossero consapevoli del rischio associato alla loro scelta iniziale.
I risultati sono stati sorprendenti: quando gli scimpanzé non sapevano se la prima tazza scelta contenesse o meno lo snack, tendevano allora a scegliere la tazza più piccola e sicura nella seconda fase dell'esperimento. In altre parole, quando erano consapevoli di aver fatto una scelta rischiosa e basata sulla fortuna, preferivano optare per una ricompensa sicura, anche se meno appetitosa. In una fase successiva dell'esperimento, i ricercatori hanno aumentato il numero di tazze, riducendo così le probabilità di scegliere quella giusta.
Anche in questo scenario, gli scimpanzé hanno mostrato comportamenti coerenti: se avevano sbagliato nel primo tentativo, erano allora più propensi a scegliere la tazza più piccola e certa nella seconda fase. Al contrario, se avevano scelto correttamente al primo colpo, tendevano a sfidare nuovamente la sorte, suggerendo che capivano di poter imboccare una "striscia fortunata". Questo studio non solo dimostra che gli scimpanzé sono consapevoli quando si affidano alla fortuna, ma suggerisce anche che possano avere una comprensione rudimentale dei concetti di probabilità e rischio.
Le implicazioni di questa ricerca sono perciò molto vaste, offrendo nuovi spunti per esplorare la cognizione animale e la nostra comprensione della mente dei nostri parenti primati. La scoperta che anche gli scimpanzé possono distinguere tra situazioni di certezza e incertezza, e che regolano il loro comportamento di conseguenza, rafforza ancora una volta l'idea che le radici della nostra capacità di prendere decisioni complesse e ponderate siano profondamente intrecciate con la nostra storia evolutiva.