Approvata in via definitiva la legge antibullismo che punta a rafforzare le misure di carattere preventivo nei confronti dei giovanissimi che compiono crimini nei confronti di persone, oggetti e per la prima volta anche verso gli animali.
Il ddl a prima firma del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Devis Dori, affonda le sue radici nella scorsa legislatura, nella proposta di legge depositata nel gennaio 2019, poi approvata alla Camera il 29 gennaio 2020: in quel caso, però, l'iter si bloccò al Senato. All'inizio di questa legislatura, quindi Dori l'ha ripresentato chiedendo la trattazione con urgenza. Si tratta quindi del compimento di oltre 5 anni di lavoro e che è stato approvato all'unanimità.
Il testo di legge prevede, tra le altre cose, modifiche all'articolo 1 della legge 71 del 2017, e la riforma delle misure amministrative del Tribunale per i minorenni all'articolo 2. «Non interveniamo direttamente sul Codice Penale – spiega Dori a Kodami – ma rinnovare le misure preventive. Anche la sanzione non è penalistica ma è un percorso che si chiamerà "progetto di intervento educativo" da realizzarsi con i servizi sociali».
È in questo contesto che si ritrova uno l'elemento rivoluzionario a livello culturale per ciò che concerne il rapporto tra minori e i crimini commessi contro gli animali: «Per la prima volta si fa riferimento esplicito alle condotte agite da minorenni nei confronti di animali, così da attenzionare l'atto aggressivo e andare a recuperare il minore prima che si arrivi al vero e proprio procedimento penale per maltrattamento. In questi casi infatti si applicheranno una serie di misure ai giovani che hanno meno di 14 anni e che a seguito di segnalazione intraprenderanno un percorso seguito dalla magistratura minorile. In questo modo possiamo intervenire sul pre adolescente promuovendo una risposta ambientale che viene dallo Stato».
Si tratta di tradurre nella pratica i principi del Link, secondo cui esiste una relazione tra maltrattamento animale e violenza umana intraspecifica, come la violenza domestica e di genere, e anche bullismo. Andare a intervenire in un'ottica di prevenzione sui giovanissimi che manifestano atteggiamenti violenti contro gli animali può quindi contenere futuri comportamenti aggressivi in età adulta. Una necessità sottolineata dal deputato: «Proteggere le vittime di bullismo, non significa abbandonare i bulli, ma proteggere i bulli stessi dal disagio che manifestano con i propri atti violenti. Chiunque potenzialmente può provocare dolore agli altri, riconoscerlo è il primo passo per sapersi fermare in tempo utile».
Con questa legge vengono potenziati tutti gli strumenti attivabili contro il bullismo, che sono 5: prevenzione, contrasto, emersione, monitoraggio, sensibilizzazione. «Certamente il primo strumento deve essere sempre la prevenzione – commenta Dori – coinvolgendo ragazzi minorenni, quindi agendo sugli aspetti educativi: ma, come sappiamo, qualcosa potrebbe sempre sfuggire alle maglie della prevenzione. La vera sfida allora è l’equilibrio tra prevenzione e contrasto».
Il contrasto si attua attraverso una sanzione che, però, deve essere soprattutto di natura rieducativa, in ambito amministrativo e non penalistico. «Alla prevenzione e al contrasto dobbiamo però dare sempre più centralità a un terzo elemento: la emersione degli episodi di bullismo. Cioè, far emergere questi episodi tempestivamente, prima che sfocino in qualcosa di più grave. A questi elementi ne aggiungo un altro altrettanto importante: il monitoraggio del fenomeno. È infatti fondamentale avere una fotografia esatta di questo fenomeno, per poter pensare di intervenire efficacemente ed adeguatamente. Infine la sensibilizzazione, cioè efficaci iniziative comunicative e pubblicità progresso».