Immergerci nelle calde acque delle terme riduce i nostri livelli di stress e apporta numerosi effetti benefici sul alcune condizioni fisiche. A quanto pare, anche altri animali utilizzano il calore termico naturale sotto forma di sorgenti idrotermali ricevendone beneficio. Si narra, ad esempio, che negli antichi villaggi giapponesi vari animali selvatici abbiano trovato sorgenti termali altamente efficaci nella guarigione delle ferite. Talune specie addirittura vivono nelle acque geotermicamente riscaldate. In effetti, il limite massimo di temperatura per la vita animale è di circa 45 C°, e in molti dei canali di deflusso delle sorgenti termali, alcuni animali specializzati prosperano attivamente, sviluppandosi in numero sorprendentemente elevato.
I capibara
Originari del Sud America, i capibara (Hydrochoerus hydrochaeris) sono i roditori più grandi del mondo. Vivono in ambienti caratterizzati da un clima caldo e umido e trascorrono molto tempo in acqua. Come spesso accade anche a noi, ai capibara la pelle in inverno diventa ruvida e secca. Forse per questo, quando scendono le temperature amano immergersi nelle sorgenti termali. Da cosa si capisce che gradiscono? Basta guardarli in “faccia”! Confrontando le loro espressioni facciali prima e durante il bagno, mentre sono a mollo compare sul loro muso un'espressione rilassata: le palpebre sono socchiuse, e le orecchie vengono gradualmente tirate indietro e appiattite.
I macachi giapponesi
I macachi giapponesi (Macaca fuscata), noti anche come scimmie delle nevi, sono le specie più settentrionali di primati non umani nel mondo. Si sono dunque adattati a vivere in ambienti stagionalmente freddi. I macachi dell'area di Jigokudani, Shiga-Heights, nella Prefettura di Nagano, adorano immergersi nelle sorgenti di acqua termale presenti nel territorio. Negli anni ’60 del secolo scorso, a Jigokudani c'era una locanda giapponese chiamata Korakukan. La padrona di casa si chiamava Harue Takefushi. Il Korakukan Inn aveva il suo bagno caldo all'aperto: immergersi nei bagni caldi all'aria aperta fa proprio parte della cultura giapponese.
In breve tempo, nell’inverno tra il dicembre 1962 e il febbraio 1963, un gruppetto di giovani scimmie prese a giocare con l'acqua del bagno termale. Secondo la letteratura disponibile, successivamente, altre giovani scimmie seguirono l'esempio, e così fecero anche le femmine adulte. Questo comportamento di balneazione nelle sorgenti termali si è poi radicato tra le femmine e i giovani di macaco della regione (poco invece tra i maschi adulti) tramandandosi fino ai giorni nostri. I bagni termali sono più frequenti in inverno e meno frequenti in estate.
Ciò suggerisce innanzitutto una funzione termoregolatoria di questo comportamento. Studi recenti suggeriscono anche altre utilità dei bagni termali per i macachi, tra cui la riduzione dello stress e delle infestazioni da pidocchi, che spesso assillano questi animali. Per motivi igienici, la direzione del parco ha deciso di costruire una sorgente termale tutta per loro!
La rana giapponese
L'isola di Kuchinoshima fa parte delle isole Tokara, che si trovano nella regione settentrionale dell'arcipelago Ryukyu e rappresentano l'area di distribuzione naturale più settentrionale della rana Buergeria japonica. Questa rana è chiamata informalmente "rana termale" da quando, negli anni ’80, ne è stata segnalata la presenza nella sorgente termale di Seranma nell'isola di Kuchinoshima. I girini arrivano a tollerare una temperatura di 46°C, la più alta mai registrata abitata da qualsiasi popolazione di rane in tutto il mondo.
Le isole Tokara sono isole vulcaniche di piccole dimensioni e sono uniche perché le fonti d'acqua dolce, storicamente, qui sono scarse. La B. japonica è l'unica specie di rana endemica che abita le isole Tokara, ed evidentemente si è specializzata per l’utilizzo delle sorgenti termali. È possibile che tra i benefici derivanti dall'abitare in tali acque calde vi siano l'accelerazione del tasso di crescita e la prevenzione delle malattie infettive.
Il crostaceo sulfureo
I termosbenacei sono piccoli crostacei privi di occhi, che appartengono a quella miriade di strane creature del mondo sotterraneo. Di difficile inquadramento sistematico, oggi si contano 36 specie distribuite principalmente nelle regioni mediterranee e caraibiche. Alcune, fortemente termotolleranti, vivono nelle sorgenti termali. Tra le specie conosciute troviamo Monodella stygicola, vivente in Italia, T. relicta, rinvenuta nelle calde sorgenti termali del Mar Morto in Israele, e T. mirabilis, che popola le sorgenti termali tunisine, ove si è adattata a vivere a temperature che raggiungono i 46 °C. I crostacei termosbanacei sono nuotatori molto attivi: di solito, preferiscono galleggiare e nuotare piuttosto che camminare.
Molte, se non la maggior parte, delle specie di crostacei termosbenacei sono state segnalate in acque ad elevato contenuto di idrogeno solforato. Questo è un fatto davvero sorprendente, se pensiamo che l'idrogeno solforato è fortemente tossico per i metazoi, ossia gli organismi pluricellulari eucarioti del regno animale. Secondo recenti ricerche, questo adattamento sarebbe reso possibile dalla presenza, nell’intestino di questo crostacei, di batteri vivi simbiotici, che fungono da alimento ma anche da disintossicanti nei confronti dell’idrogeno solforato.
Bibliografia
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