Verona città sempre più vicino al mondo animale grazie al progetto “Verona, qua la zampa: la costituzione a tutela degli amici animali”, che istituirà un garante dedicato a loro.
«Questa Amministrazione si è occupata molto di tematiche legate alle persone più svantaggiate con anche aumenti di fondi per le politiche assistenziali» spiega la consigliera Laura Bocchi titolare della delega alla Tutela e al Benessere degli animali.
«E questo incremento di empatia e sensibilità verso le categorie più fragili è andato di pari passo con l’aiuto agli animali, che sono strettamente legati a livello affettivo all’uomo, anche con risvolti nel sociale. Per questo vogliamo assolutamente proseguire su questa strada con nuove iniziative, che completino e arricchiscano quelle già finalizzate in questi anni», ha dichiarato la consigliera.
Del resto Verona, da quando cinque anni fa il primo cittadino istituì la delega alla Tutela e al Benessere degli animali ha fatto dei grandi passi avanti.
«Siamo riusciti a rendere realtà importanti progetti per la città» continua Bocchi. «Dall’assegnazione di un apposito ufficio per incontrare i cittadini e risolvere tutte le problematiche inascoltate riguardanti gli animali, alla nascita della Consulta delle Associazioni protezionistiche, in cui sono presenti le realtà animaliste operanti sul territorio, diventata organo istituzionale per l’Amministrazione. Senza dimenticare l’importantissimo protocollo di intesa con l’Università di Verona, che ha portato alla chiusura della linea di ricerca sui primati, con la liberazione di tre macachi fino ad allora utilizzati per la sperimentazione. E, in ultimo, proprio recentemente, l’accoglienza al canile rifugio comunale di otto cuccioli, i primi in arrivo in Italia, provenienti dall’Ucraina a seguito del conflitto».
E adesso, arriva anche il garante. Il Sindaco ha annunciato che verrà istituito nelle prime settimane della prossima legislatura: «Sarà una sorta di difensore civico degli amici animali. Una persona con competenze giuridiche e una figura tecnica che darà supporto professionale all’amministrazione comunale e si occuperà di temi fondamentali, come il contrasto al maltrattamento degli animali».
Quella di Verona è la terza Università italiana che in pochi anni ha deciso di interrompere la ricerca sui primati. Infatti anche Modena e Padova, di concerto con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, hanno liberato 50 macachi che ora sono ospitati nel Centro di recupero specializzato in specie esotiche in Toscana.
I primati adesso stanno seguendo un progetto di riabilitazione, con veterinari e personale specializzato e grazie alla LAV che ha messo a loro disposizione enormi ricoveri, possono vivere e giocare liberi con costanti arricchimenti ambientali.
Un successo quello veronese che, non solo ha donato un futuro diverso agli animali coinvolti nella sperimentazione, ma, come dichiarò allora il Sindaco «sancisce un cambio di strategia nelle metodologie di ricerche che, per il futuro, dovranno guardare a metodi alternativi rispetto alla sperimentazione sui primati non umani».