Anche il Comune di Santa Margherita Ligure recepisce l’ordinanza regionale che consente di seppellire gli animali domestici nella tomba di famiglia: con l’approvazione del nuovo regolamento comunale di polizia mortuaria e cimiteriale, i residenti della cittadina del Tigullio, una tra le più amate dai turisti, potranno essere sepolti insieme con i loro pet.
«A Santa Margherita Ligure abbiamo circa 1.500 animali d’affezione – ha spiegato il sindaco Paolo Donadoni – da tempo abbiamo dedicato attenzione agli animali d’affezione e alla valorizzazione della relazione tra uomini e animali: una convivenza consapevole, un’accoglienza informata, servizi e aree adeguate. Fondamentale è il supporto e il confronto con la Leidaa Tigullio, i suoi volontari e il suo Presidente Pietro Burzi che ringraziamo».
Il nuovo regolamento di fatto ricalca quanto già stabilito dalla Regione Liguria con la legge regionale 15/2020 approvata dalla giunta del governatore Giovanni Toti, una legge che ha dato facoltà ai Comuni di adottare, appunto, regolamenti che consentono «la tumulazione nella tomba o nel loculo del padrone, o nella tomba di famiglia, delle ceneri degli animali di compagnia o d’affezione – si legge all’articolo 78 – La tumulazione è consentita previa cremazione e collocazione in un’urna separata, sulla quale deve essere posta un’etichetta contenente l’identificazione dell’animale e le generalità del proprietario. La tumulazione avviene su richiesta o per volontà del defunto o dei suoi eredi».
In Liguria i Comuni che consentono la sepoltura degli animali nelle tombe di famiglia sono già diversi: Sanremo, Genova e Loano tanto per citarne alcuni. E anche Piemonte e Lombardia hanno siglato una legge regionale che dà alle singole amministrazioni la possibilità di adottare uno specifico regolamento, decisione già presa da Milano e da Albenga. Molte altre Regioni si affidano invece ai cimiteri per animali, luoghi cioè destinati all’esclusiva sepoltura degli animali appunto. In Liguria ce n’è però soltanto uno e si trova a Roccavignale, in provincia di Savona, in Valbormida: moltissimi cittadini avevano chiesto a gran voce la possibilità di tenere insieme le famiglie anche dopo la morte e di mantenere il profondo legame creato in vita, e la legge regionale è andata incontro a questo esigenze.