Poco più di una settimana fa Ana Julia, l'anaconda diventata famosa in tutto il mondo per le sue enormi dimensioni e per alcuni video virali, è stata trovata morta a Bonito, nel sud-ovest del Mato Grosso do Sul, in Brasile. Inizialmente si pensava fosse stata deliberatamente uccisa, ma i risultati della necroscopia hanno escluso l'intervento umano: il serpente "più grande del mondo" è morto per cause naturali. A darne notizia in anteprima è stato il portale brasiliano G1.
Domenica 24 marzo era stato il documentarista Cristian Dimitrius a trovare per primo il corpo senza vita del gigantesco serpente. L'individuo era stato fin subito identificato nella femmina conosciuta come Ana Julia, diventata virale pochi giorni prima grazie a un video condiviso dal biologo e presentatore TV olandese Freek Vonk e già conosciuta nella ragione grazie a tanti altri avvistamenti avvenuti negli ultimi anni.
La morte della famosa anaconda verde (Eunectes murinus) aveva generato parecchio scalpore, non solo nella regione, e le autorità locali avevano immediatamente predisposto esami approfonditi per individuarne le cause di morte. «Il nostro obiettivo principale era capire se il serpente fosse stato ucciso in modo violento da un colpo di arma da fuoco o se avesse lesioni che potessero aver causato la sua morte», ha detto il direttore della Polizia Scientifica del Mato Grosso do Sul, Emerson Lopes dos Reis.
L'esperta Maristela Melo de Oliveira che ha effettuato le analisi ha spiegato che l'animale non aveva ferite o lesioni evidenti, osservazioni che erano già state confermate immediatamente dopo il recupero. «Abbiamo comunque eseguito altri esami, come analisi ai raggi X, per essere certi che non avesse subito lesioni interne. Non abbiamo trovato alcuna frattura nella regione della testa, come inizialmente sospettato da alcuni, e abbiamo escluso l'ipotesi di morte violenta. È possibile che sia morta per qualche patologia o per cause ambientali, ma comunque senza interferenza umana», ha sottolineato l'esperta.
La necroscopia è servita anche anche a misurare una volta per tutte Ana Julia. Fu lo stesso Vonk, condividendo il suo video, a sovrastimare (e di molto) le dimensioni dell'animale, affermando che l'anaconda fosse lunga addirittura circa 8 metri. Queste misure avevano contribuito a renderla ancora più virale, ma immaginando fossero stato ingigantite abbiamo contattato Bartolomeo Bove, filmaker italiano specializzato in riprese subacquee che aveva già incontrato quello stesso serpente nel 2019.
Bove ci ha raccontato proprio di quella spedizione, contribuendo a fare chiarezza sull'identità e sulle reali dimensioni del rettile, stimate da lui e dalle guide locali in quasi 7 metri. E in effetti queste stime erano molto più attendibili di quelle di Vonk: Ana Julia misurava esattamente 6,36 metri. Insieme alle misure, gli esperti hanno anche raccolto campioni di tessuti e DNA per ulteriori studi scientifici.
Il suo corpo e il suo patrimonio genetico, contribuiranno infatti a studiare e a caratterizzare meglio la popolazione del fiume Formoso. Ana Julia sarà in fine tassidermizzata ed esposta in un museo, così che tutti possano vederla dal vivo e ammirare tutta la sua maestosa bellezza.