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3 Giugno 2024
15:58

Ambientalista prova a farsi mangiare da un’anaconda verde. L’esperto: «Non è predazione, messaggio sbagliato»

Un attivista per l'ambiente e la conservazione si è fatto filmare mentre provava a farsi mangiare vivo da un'anaconda verde. In realtà quello che si vede nel filmato non è una predazione.

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Anaconda verde (Eunectes murinus)

Un attivista per l'ambiente e la conservazione si è fatto filmare mentre provava a farsi mangiare vivo da un'anaconda verde in Perù, l'intenzione dichiarata era di lanciare un messaggio in favore della Foresta Amazzonica.

«L'anaconda verde è una specie bandiera dell'Amazzonia, e in questo senso parlare delle sue caratteristiche può essere utile, magari associandola alla deforestazione, ma fare di questo serpente un "mangiatore di uomini" è sbagliato in tutti i sensi: non esiste niente in letteratura scientifica che attesti che questa specie si sia nutrita di persone», come spiega a Kodami l'erpetologo e ricercatore del CNR Antonio Romano.

Nel 2014 l'ambientalista Paul Rosolie si fece "mangiare vivo" da un'anaconda verde per le telecamere di Discovery Channell durante uno speciale dal titolo esplicativo di "Eaten alive". A dieci anni esatti di distanza da quell'esperienza Rosolie è tornato a parlarne.

L'esperimento fallito

Nel filmato si vede Rosolie integralmente coperto da una tuta in fibra di carbonio e con un lungo cavo d'acciaio legato alla vita come ulteriore misura di sicurezza. Con questa mise l'ambientalista si avvicina all'animale provocandolo, e per rendersi più appetibile si cosparge di sangue di maiale. A questo punto il serpente mette in atto un'azione diversa dalla predazione: «Le anaconde non predano le persone – sottolinea Romano – tanto che anche quella nel video ignora Rosolie, e solo quando lui insiste nel proporsi compie un'azione di difesa».

L'anaconda verde quando vuole nutrirsi afferra con le mandibole la preda e stringendosi attorno ad essa ne provoca la morte per soffocamento, solo dopo la inghiotte. Le anaconde infatti non predano le persone. «L'anaconda verde ha una dieta fatta prevalentemente di uccelli, piccoli mammiferi, e qualche rettile. Bisogna quindi distinguere l'attacco e la conseguente uccisione, dall'alimentazione. Questi animali possono uccidere uomo per difendersi, come è noto per l'anaconda verde, mentre non sono documentati casi di ingestione». Il nome scientifico dell'anaconda verde è Eunectes murinus, e fa riferimento proprio alla sua abitudine di predare i topi.

«La conservazione non si fa con spettacoli circensi, ma con studio rigoroso e divulgazione consapevole e attenta eticamente – sottolinea Romano – Negli ultimi anni c'è il tentativo di spettacolarizzare certe cose ma a farne le spese sono gli animali e il rigore scientifico. Per quanto l'ambientalista faccia riferimento a un intento nobile non è questo l'approccio corretto: il filmato è altamente diseducativo».

Nel 2022 il corpo di una donna di 54 anni scomparsa nell'isola indonesiana di Sumatra è stato trovato all'interno di un pitone reticolato che l'aveva inghiottita, ma si tratta di una specie diversa e più lunga rispetto all'anaconda verde, diffusa oltretutto in un altro continente. Niente di simile è mai emerso per la specie oggetto del documentario di Rosolie.

Chi è l'anaconda verde

L'animale che si vede nel video è un'anaconda verde (Eunectes murinus) vive in Brasile e nei paesi limitrofi e rientra tra i 10 serpenti più grandi del mondo in termini di lunghezza e peso. L'individuo più grande mai registrato era una femmina di 6 metri e mezzo. Non è un caso che si tratti di un individuo di sesso femminile: in questi serpenti c'è dismorfismo sessuale sulla taglia, e proprio perché sono molto più grandi talvolta mangiano il maschio dopo l'accoppiamento, un po' come succede tra le mantidi.

Anche se l'anaconda verde è il più grosso, il serpente più lungo mai registrato è un altro: il boa reticolato (Malayopython reticulatus) che vive in Asia che è molto decisamente più sottile dell'anaconda. Il più lungo mai registrato è entrato nel Guinness dei primati nel 2011 con una misura strabiliante di 7,67 metri.

C'è però una specie di anaconda verde, scoperta solo negli ultimi anni che potrebbe insidiare questo primato, come ricorda l'erpetologo: «Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Diversity, ha confermato che non esiste una sola specie di anaconda verde ma due: la prima quella già nota, è l'anaconda verde meridionale, la seconda ha preso il nome scientifico di Eunectes akayima e il nome comune è anaconda verde settentrionale. Questo gruppo viene dall'Ecuador e si è separato dalle altre anaconde circa 10milioni di anni fa. Le differenze genetiche tra le due anaconde si aggira attorno al 5-6%, e sono più grandi rispetto a quelle meridionali».

«Sono molte le caratteristiche che si potrebbero raccontare di questa specie, ma un tipo di documentario che gioca sulla predazione nei confronti dell'uomo non aumenta la consapevolezza delle persone rispetto alla Foresta Amazzonica, va solo a stimolare il voyeurismo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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