«L'orsa Amarena era diventata un simbolo del nostro paese, ha veicolato l'immagine di Villalago come non era mai accaduto prima ed era considerata da tutti noi una cittadina a tutti gli effetti». Così il sindaco di Villalago, Fernando Gatta, parlando con Kodami ricorda l'orsa marsicana Amarena.
«Quando inizierà il processo ci costituiremo parte civile. È stata una tragedia inspiegabile e dobbiamo ancora metabolizzarla, non pensavamo succedesse quello che poi è successo», è l'amara considerazione del Primo Cittadino che a luglio di quest'anno ha dato all'orsa marsicana, attraverso una delibera di giunta, la cittadinanza onoraria.
Nel documento si legge che la decisione è stata assunta in continuità con la riforma costituzionale che ha inserito fra i diritti fondamentali la tutela dell'ambiente e degli animali, in quanto il plantigrado era diventato «Simbolo dell'unicità del nostro Abruzo nel Mondo […], Simbolo della Natura e della possibilità che la medesima possa essere Casa Comune nel rispetto dei diversi habitat. Patrimonio indiscusso dell'umanità e bene comune da tutelare».
Questo in considerazione del valore faunistico ma anche economico che l'orsa aveva sul territorio: «Per noi è un danno d'immagine, grazie a lei abbiamo avuto grande pubblicità e ha rappresentato una cassa di risonanza fondamentale per la nostra comunità», spiega Gatta.
Dopo la morte avvenuta per un colpo di fucile nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre però tutto è cambiato, conferma il Sindaco: «Quello che è successo ci ha sconcertati. Questa vicenda che ha cambiato un po' di storie».
Per questo Gatta ha una certezza: «Un episodio del genere non si sarebbe mai verificato a Villalago. Amarena non era temuta e anche quando veniva avvistata nei giardini nessuno usciva o si avvicinava a lei. Abbiamo fatto lavoro di sensibilizzazione notevole, e i cittadini sapevano che dovevano chiamarci per avvisarci. Abbiamo speso tante energie per la sicurezza dei cittadini e anche per la sua libertà. Volevamo fare capire la filosofia che sta dietro alla tutela di questi animali».