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26 Luglio 2023
17:24

AlterExpo2023, torna l’evento dedicato al tema dei canili. Marchesini: «Necessario un dialogo trasversale»

Il 30 settembre e il 1°ottobre, a Naturama, sede di Siua, avrà luogo la seconda edizione dell'AlterExpo, un evento dedicato interamente al mondo dei canili.

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Dopo una pausa durata quattro anni, il 30 settembre e il 1°ottobre 2023, a Naturama, sede della Scuola di Interazione Uomo Animale (Siua), in Provincia di Bologna, si terrà la seconda edizione dell'AlterExpo, un evento dedicato interamente al vasto mondo del canile, durante il quale interverranno molte delle eccellenze che operano in questo ambito nel nostro paese.

«Faremo il punto sulla situazione attuale, dando la parola a chi è concretamente protagonista delle migliori esperienze e si impegna costantemente in diverse aree di intervento – spiega a Kodami Roberto Marchesini, filosofo, saggista e fondatore di Siua – L'evento offrirà uno spaccato del Paese, da Nord a Sud, non solo dal punto di vista dei professionisti della nostra scuola, ma anche da quello di altre realtà, centri e associazioni nell'ottica di creare un dialogo trasversale e interrogarci per rinnovare il concetto stesso di canile, il quale al giorno d'oggi è ancora visto come un mero ricovero di cani vittime di "rinunce". Questa visione, però, è ormai davvero anacronistica».

Secondo Marchesini, infatti, i canili hanno potenzialità troppo spesso dimenticate che, se invece venissero valorizzate, permetterebbero di donargli una vera e propria valenza sociale. «Parleremo degli aspetti istituzionali e di quelli sociali che ruotano intorno a questo argomento. Proprio i canili, infatti, possono diventare i luoghi a cui rivolgersi nel caso in cui si viva una difficoltà nella relazione con l'animale e si senta la necessità di un professionista adeguatamente formato e capace di rispondere ai propri dubbi. Oltre a questo, ovviamente, è indispensabile che la struttura sappia dedicarsi ai singoli cani che ospita, i quali vanno preparati con accuratezza all'adozione, che deve essere mirata e consapevole».

Proprio le adozioni consapevoli, infatti, saranno al centro del dialogo di questa seconda edizione e, a sottolineare l'importanza dell'argomento, è anche Francesco Cerquetti, istruttore cinofilo, ideatore dell'evento e collaboratore di Kodami: «Questo tema permette di metterci dalla parte dei cani e trovare un'unione tra il lavoro che svolgiamo con loro, nell'ottica di aumentarne l'adottabilità, e gli scopi che i canili possono avere nella comunità. Alcuni relatori parleranno di casi specifici di cui si sono occupati, ricordando anche che talvolta, nonostante i tentativi, non ci si può creare false illusioni. Altri esperti, invece parleranno di determinate razze nello specifico. Inoltre, verrà approfondito il tema delle possibili alternative all'adozione, ovvero la gestione di cani liberi e cani di quartiere all'interno di contesti in cui è la comunità, grazie agli esperti, a diventare parte integrante di una nuova gestione»

Durante l'evento verrà inoltre dato spazio ad argomenti come l'importanza dei percorsi pre e post adottivi e la formazione delle figure che si occupano di realizzare le adozioni, in un'analisi approfondita della complessa realtà del nostro paese. «Sebbene ancora oggi la legislazione nazionale non riconosca completamente l'importanza di questo tema e non favorisca il ruolo dei canili come promotori di una corretta cultura e informazione, siamo convinti che proprio le adozioni consapevoli possano aiutare a diffondere un nuovo concetto di inclusione del cane nella società», conclude Cerquetti.

L'AlterExpo, infatti, non è un convegno fine a sé stesso e Roberto Marchesini, che è stato anche ospite di una delle puntate di Meet Kodami, afferma di avere a riguardo anche un obiettivo a lungo termine: «La mia ambizione è quella di riuscire a raccogliere le idee per arrivare a presentare agli organi legislativi una proposta di legge che riconosca ai canili il vero valore di centri che offrono servizi alla comunità. Sono le amministrazioni, spesso, a gestire i fondi destinati ai canili e, al giorno d'oggi, non ci si può più limitare al mantenimento e all'accoglienza dei cani all'interno di box uniformi, dove le strutture modulari omologano e riducono il valore dell'individualità, con la convinzione che l'assistenzialismo sia sufficiente. Noi desideriamo che si sviluppi invece una permeabilità delle strutture, sempre più spesso aperte all'esterno, verso la società. Dobbiamo ovviamente fare in modo che i cani escano rapidamente e raggiungano famiglie adeguate, ma siamo anche chiamati a permettere che la comunità entri e, proprio qui, incontri opportunità di socializzazione. Così facendo raggiungeremo l'idea di un luogo nuovo e valorizzato».

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Un ulteriore tema cruciale per Marchesini è quello dello spazio urbano in cui, spesso, il canile viene costruito: «Si tende a relegarli in ambienti isolati, situati nei pressi delle zone industriali, nascosti dalla vista delle persone, tra discariche e periferie, quasi alla stregua di lebbrosari di cui vergognarsi – conclude l'esperto – Dobbiamo invece imparare a concedergli lo spazio che meritano e, se questo percorso verrà realizzato e mantenuto in maniera oculata, all'interno di un processo a lungo termine, i canili potranno anche offrire risultati economici per le amministrazioni. Spesso si fraintende questo argomento, pensando che il fulcro del rinnovamento del canile stia nel rendere più vivibili le strutture già esistenti. La presenza di aree verdi, di zone ombreggiate e di ambienti adatti al movimento sono ovviamente degli ottimi punti di partenza, ma ciò a cui puntiamo è una rivoluzione culturale e non un cambiamento architettonico».

Per favorire la partecipazione anche di realtà più lontane o con maggiori difficoltà di spostamenti, è prevista anche la possibilità di partecipare in modalità streaming. Per informazioni in presenza e online: info@siua.com 

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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