Si aggrava il bilancio della terribile alluvione che ha colpito le Marche nella notte tra giovedì e venerdì. A sabato mattina il bilancio, ancora parziale, era di 10 morti e 3 dispersi, tra cui un bambino di 8 anni strappato dalle braccia della madre dalla furia dell’acqua. E nelle ore in cui si cerca disperatamente di trovare vive le persone di cui si sono perse le tracce e di aiutare le centinaia di sfollati rimasti senza casa a causa del fiume di fango, acqua e detriti che le ha invase, sul luogo del disastro sono arrivate anche le associazioni per cercare di salvare anche gli animali.
Il disastro nel rifugio di Senigallia: morti due gatti
La preoccupazione maggiore è per quelli ospitati nei rifugi: i volontari della Lav di Ancona, sul posto sin dalle prime ore della mattina di venerdì, stanno aiutando in particolare il rifugio dell'Associazione Cuori Pelosi Odv, struttura di Senigallia completamente allagata che ospitava 7 cani e 30 gatti. La maggior parte degli animali è già stata messa in sicurezza, ma due non ce l’hanno fatta: «Marte non c'è più, e nel giardino di Barney, dove i mici erano liberi e avevano posti in sicurezza alti, abbiamo trovato un micio nero – hanno spiegato i volontari che gestiscono il rifugio – Ne abbiamo, avevamo sei di mici neri, tutti uguali. Abbiamo riconosciuto Missy: ripulita dal fango abbiamo capito che è tra i vivi. Il micio morto è un altro, arrivato da due mesi da noi. Muffin, Brivido cosmico, Traballino sono ricoverati dalla nostra veterinaria in ipotermia. Hanno ingerito acqua, che poi acqua non è, ma una melma infestante maledetta».
Uno dei cani, Tobia, è stato invece ricoverato in una clinica veterinaria per una ferita alla zampa che richiederà un intervento chirurgico: «Gli altri cani sono stati messi in sicurezza grazie agli stalli offerti dall’associazione Associazione Melampo onlus FANO a cui siamo davvero grati – hanno spiegato i volontari della Lav di Ancona – La maggior parte dei mici sono stati accolti e ricoverati in stato di shock e ipotermia presso l’ambulatorio Veterinario Bigelli Bastianoni. Alcuni purtroppo sono in condizioni precarie, altri in serata, risultati in buone condizioni, sono stati accolti dal rifugio Noi Animali OdV di Filottrano. Le immagini parlano da sole: una struttura completamente messa a terra, distrutta. Al rifugio serviranno in prima battuta braccia e gambe per ripulire tutto, per ricostruire la recinzione, gli sgambatoi, e poi cibo, farmaci, antiparassitari, lettiere, insomma tutto quello che serve per la gestione». Sulla pagina Facebook l’associazione ha fornito tutte le indicazioni per contribuire, lanciando anche un appello a chi è in grado di raggiungere il rifugio per dare concretamente una mano a togliere i detriti e iniziare il difficile e lungo lavoro di ricostruzione.
Oltre ai rifugi, la preoccupazione è tanta anche per gli animali fuggiti e dispersi, per i gatti delle colonie feline e per i cani liberi assistiti sul territorio. I volontari delle associazioni locali in queste ore stanno cercando di mappare il territorio e di rintracciarne e portarne in salvo il più possibile, sfruttando poi i canali social per diffondere appelli di ricerca o post di avvistamento di animali avvistati a vagare per le strade.
La sezione di Ancona di Oipa sta intanto attivando una raccolta di cibo e materiale da destinare agli animali delle famiglie e dei rifugi colpiti dalla tragedia: la raccolta avverrà in via Caucci 4, ad Ancona, e sulla pagina Facebook sono indicati i recapiti per contribuire: «Ieri abbiamo recuperato un cane dal fiume e l’abbiamo fatto ricoverare, abbiamo messo in salvo anche altri due cani, sempre tirati su dal fiume, di cui uno con una grossa ferita sotto il collo per il quale abbiamo fatto intervenire l’Asur – racconta Luana Bedetti, coordinatrice regionale delle guardie zoofile Oipa di Ancona e provincia – Diversi cani sono morti nei box, e, se legati, nei terreni e nei giardini. Non smetteremo mai di ricordare che quando ci sono le allerte meteo gli animali vanno spostati dalle zone di pericolo e messi in sicurezza. Anche i gatti lasciati liberi in queste occasioni tragiche possono cercare posti per nascondersi e rimanere lì chiusi o bloccati».