Da giorni ormai si aggirano nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna a bordo di canotti e imbarcazioni per cercare e portare in salvo animali che rischiano la vita, ma anche loro si ritrovano adesso a chiedere aiuto: sono i volontari del Centro Fauna Selvatica il Pettirosso di Modena, che si ritrovano a gestire un situazione drammatica senza uno dei loro mezzi di trasporto e soccorso.
Una delle barche usate dai volontari, infatti, è affondata nei primissimi giorni di emergenza, lasciandoli senza uno strumento fondamentale per portare a termine i salvataggi: «È stata compagna di ben tre emergenze alluvionali – hanno fatto sapere sui social – chi volesse può aiutarci a ricomprarlo perché come vedete non possiamo stare senza per noi, per loro e per voi, per esserci sempre».
Proprio sui social i volontari pubblicano, giorno dopo giorno, aggiornamenti relativi ai soccorsi portati a termine. Nei giorni scorsi hanno tratto in salvo otto gatti rimasti intrappolati in mezzo all’acqua alta per giorni, fradici, affamati ma vivi. Anche l’asinello Mais, simbolo della resistenza dell’Emilia Romagna davanti a questa immane tragedia, è stato soccorso grazie alla collaborazione tra il Centro Loto e il Pettirosso, ma lo stesso purtroppo non si può dire di molti altri animali, molto meno fortunati: nel corso di un intervento tra Conselice e Lavezzola, i volontari hanno rinvenuto i corpi di decine di conigli annegati, riuscendo a trarne in salvo soltanto una decina.
Sono proprio gli animali da cortile e da fattoria quelli più a rischio. Con le strade alluvionate e inagibili è spesso difficile raggiungere le campagne, dove mucche, capre, asini, cavalli, conigli e galline restano isolati per giorni, finendo per morire di fame o ipotermia. Difficile per i soccorritori portarli in salvo senza i mezzi adeguati, anche alla luce delle dimensioni di alcuni, e così non rimane altro da fare che provare a soccorrere quelli più piccoli e accompagnare i più grandi verso zone all’asciutto, più sicure, o in alternativa portare loro da mangiare e da bere per aiutarli a sopravvivere.
Per farlo, però, servono i mezzi adatti: le barche sono fondamentali per spostarsi agevolmente su strade diventate fiumi e terreni trasformati in laghi, da qui la richiesta di aiuto da parte del Pettirosso. Nella regione sono arrivate numerosissime associazioni che si occupano di tutela animale, e i Vigili del Fuoco ormai da giorni sono impegnati in Emilia Romagna, dove l'alluvione è costata la vita a 15 persone, ha lasciato senza casa altre 20.000 e mietuto centinaia di vittime tra gli animali, compresa la fauna selvatica. Quelle di Forlì e Ravenna sono le province che versano in condizioni peggiori: soprattutto nel ravennate, tra Conselice, Cervia e Casola Valsenio, 30 soccorritori acquatici, a bordo di anfibi e piccoli natanti, consegnano porta a porta alimenti e medicine a chi è bloccato ai piani alti delle abitazioni o recuperano beni dalle case allagate per conto dei proprietari. Negli stessi territori sono 130 gli esperti che si stanno occupando delle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore.