Usavano le allodole come richiami vivi per la caccia. Per questa ragione i Carabinieri forestali di Milano hanno denunciato cinque persone che stavano facendo bracconaggio tra le campagne dei Comuni di Albairate, Arconate e Cuggiono. In totale sono stati sequestrati 81 uccelli che avevano anelli identificativi non conformi o contraffatti.
Nelle attività di controllo sono stati coinvolti i militari del nucleo Cites di Milano e della stazione forestale di Magenta. Le allodole sono state affidate ad alcuni centri di recupero, con la speranza che possano presto riprendere una vita in natura. In un caso sono stati anche sequestrati un fucile da caccia e un richiamo elettronico per l'avifauna vietato nell’esercizio dell’attività venatoria. Tutti i sequestri, delle allodole, dell’arma e dei mezzi vietati di caccia, sono stati convalidati dalle Procure della Repubblica che sono state coinvolte dalle forze dell’ordine: Busto Arsizio, Milano e Pavia.
Ottobre e novembre sono tra i mesi in cui è maggiore l’attività delle forze dell’ordine proprio per il contrasto della caccia illegale in pianura. Una delle violazioni più frequenti, fanno sapere i carabinieri del Cites di Milano, è il ricorso a richiami vivi o illegali. Proprio come in questo caso.
Oltre alle allodole usate come esche, in questo periodo diversi sono gli interventi delle forze dell'ordine contro la caccia dei cardellini. Molti episodi sono avvenuti nel Sud Italia. Come raccontato anche da Kodami, alcuni di loro vengono usati per attrarre gli altri cardellini nelle reti. Si usano spesso terreni abbandonati o poco battuti e vengono messe gabbie all’interno delle quali gli uccelli rimangono intrappolati. Un affare che, per ogni esemplare catturato, si traduce in denaro.