È iniziata ufficialmente la stagione riproduttiva delle tartarughe Caretta caretta, e nelle diverse regioni d'Italia sono partiti i programmi di monitoraggio degli "hot spot" per la nidificazione e di tutela dei nidi. In Toscana, Arpat ha confermato il primo nido regionale di tartaruga marina della stagione 2023 sulla spiaggia di Galenzana, all’isola d’Elba.
A individuare il nido è stata, la mattina del 14 giugno intorno alle 8, una turista che stava facendo una passeggiata sulla spiaggia e si è imbattuta in alcune strane tracce che somigliavano appunto a quelle di una tartaruga. Ha quindi immediatamente allertato la Capitaneria di Porto, che ha subito avvertito Arpat, che per conto dell'Osservatorio Toscano per la biodiversità della Regione Toscana è intervenuta per verificare la presenza del nido.
L’esperta del Settore Mare di Arpat, accompagnata sulla spiaggia di Galenzana a Marina di Campo dalla responsabile di Legambiente per il progetto Tartarughe marine, Isa Toso, ha effettuato i sondaggi che hanno dato un risultato positivo. Sono state quindi individuate le uova, e la nidificazione è stata confermata proprio al confine del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Il nido è stato quindi messo in sicurezza e l'area è stata recintata: «Siamo contenti di essere riusciti tempestivamente ad individuare il primo nido in Toscana – ha detto il direttore generale di Arpat, Pietro Rubellini – il monitoraggio che effettuiamo per la rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana, in collaborazione anche con Legambiente, ci permette di proteggere un altro elemento che potrà portare più biodiversità nel nostro mare. D’altra parte dobbiamo considerare che il fatto che le tartarughe si stiano spostando a nord per la loro nidificazione è testimonianza, purtroppo, del forte riscaldamento del mar Tirreno che negli ultimi dieci anni è avvenuto in conseguenza del cambiamento climatico».
Gli esperti sono ottimisti sul fatto che le uova arriveranno alla schiusa: il nido si trova su una spiaggia non troppo frequentata, senza stabilimenti balneari e senza illuminazione, accessibile solo a piedi, condizioni che fanno ben sperare per il proseguo dello sviluppo, anche se la spiaggia non è molto profonda e il nido è a 7 metri dalla battigia, in una baia comunque chiusa e riparata.
«Le nostre amiche tartarughe hanno compiuto un nuovo miracolo, sfidando i fulmini e i tuoni – ha detto Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – questa volta una di loro ha scelto la spiaggia simbolo delle battaglie ambientaliste elbane che Legambiente ha salvato da progetti portuali e che è ancora al centro di iniziative per garantire che rimanga accessibile e che resti un bene comune, come mamma tartaruga ha autorevolmente ribadito con la deposizione delle sue miracolose uova di inizio estate».
È proprio in onore della donna che ha dato battaglia per proteggere quella striscia di sabbia che mamma tartaruga è stata chiamata Fiorella, come la storica socia di Legambiente Fiorella Battaglini, la più strenua difensora della spiaggia su cui la tartaruga ha depositato le sue uova: «È una gran bella notizia che premia tutte le volontarie e i volontari che ogni mattina si alzano all’alba per cercare le tracce delle Caretta caretta e che conferma che l’Elba è davvero e sempre di più l’Isola delle tartarughe – ha concluso Tonso – Ringraziamo di cuore la signora Tolasi per la segnalazione, la Capitaneria di Porto e Arpat per il pronto intervento sul sito e il Parco per l'immediato interessamento».