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Carcasse in decomposizione, resti di animali legati e buttati tra cumuli di rifiuti e deiezioni: è questo che si sono trovati davanti gli agenti della Polizia municipale durante un'operazione all'interno di un allevamento abusivo di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.
Cavalli, asini, cinghiali, ovini erano tenuti in una condizione di assoluto degrado e grave sovraffollamento insieme anche ad animali selvatici di specie protetta. Al seguito degli agenti, che hanno fatto irruzione in abiti borghesi, c'erano anche i Vigili del fuoco e il personale veterinario dell'Asl.
I proprietari dell'allevamento abusivo, tutti residenti ad Ariano Irpino, sono stati denunciati per reati contro il benessere animale, l'inquinamento ambientale e la detenzione di fauna selvatica. Ora dovranno risponderne alla Procura di Benevento, competente per territorio.
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Privati di acqua, di spazio, gli animali vivevano l'uno sull'altro in spazi angusti e nei medesimi spazi morivano. Nei capannoni, è stato trovato anche il corpo di un cavallo morto da due giorni, circondato da altri corpi che presentavano le zampe legate.
Non erano solo gli animali morti ad essere abbandonati in condizioni di assoluto disinteresse: altri animali ancora vivi erano stati rinchiusi nel vano di un autofurgone all'aperto ed esposti alle alte temperature e ai raggi del sole. Tra questi, uno è stato trovato disteso a terra, in evidente stato di sofferenza, mentre un altro, anch'esso evidentemente sofferente, non era mai sottoposto ad alcuna cura.
Non solo è stato leso il benessere animale, ma per realizzare l'allevamento lager sono stati anche costruiti capannoni totalmente abusivi, subito sequestrati dalle Forze dell'ordine. Oltre ai numerosi reati contro gli animali, gli allevatori abusivi dovranno rispondere anche di abusivismo edilizio.
In un deposito dell'allevamento, inoltre, erano nascoste centinaia di bombole di gas, con grave rischio per l'incolumità di persone e animali.
