video suggerito
video suggerito
18 Luglio 2022
12:55

Allerta West Nile e Dengue, cosa sta succedendo in Italia

Nelle ultime ore sono stati segnalati alcuni casi di febbre Dengue e West Nile, pericolose malattie veicolate dalle zanzare. In Veneto si è registrato inoltre il primo decesso dell'anno, un 83enne colpito da un'encefalite causata proprio dal West Nile.

131 condivisioni
Immagine

In settimana l'Istituto Superiore di Sanità ha segnalato i primi casi di contagio da virus West Nile, o Febbre del Nilo, trasmesso dalle zanzare: un 73enne nel padovano e un 75enne di Modena. In Veneto, invece, si è registrato il primo decesso dell'anno, un 83enne colpito da una grave encefalite causata proprio dal West Nile. Oltre a ciò, quattro casi casi di febbre Dengue sono stati segnalati nelle scorse ore in Toscana e a Brescia, con le autorità che si sono già mosse tempestivamente per arginare il potenziale focolaio. Ma in cosa consistono queste malattie, e soprattutto, c'è da preoccuparsi?

La febbre del Nilo e il virus West Nile

Immagine

La febbre West Nile è una malattia causata dal virus omonimo isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America e i principali serbatoi sono gli uccelli selvatici e soprattutto le zanzare del genere Culex, le cui punture, come per altri patogeni, sono il mezzo di trasmissione per l'uomo.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo ma fra quelli sintomatici, circa il 20%, i sintomi leggeri includono: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età della persona. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette e solo in 1 caso su mille può andare incontro a un'encefalite letale.

La febbre del Nilo è infatti un vero pericolo soprattutto per le persone anziane o già debilitate da altre patologie, quasi mai invece per i soggetti giovani o in salute, nei quali spesso il virus si presenta come asintomatico. Il decesso dell'83enne rappresenta infatti il primo dell'anno, cinque morti erano state invece registrate nel 2020 e nessuna nel 2021. Secondo i dati della sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile, in Italia, dal 2008 (anno in cui è comparsa per la prima volta) al 2018, sono stati registrati 475 casi confermati.

Tuttavia, dal 2018 le segnalazioni di WNV sono aumentate notevolmente, con 606 casi, di cui 239 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva in 6 regioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Veneto). Tra i casi neuro-invasivi sono stati registrati in totale 49 morti. Questo primo decesso è quindi un campanello d’allarme, non un’emergenza, poiché la malattia è già presente da un po' in Europa, è ben monitorata ed esiste un Piano nazionale integrato di prevenzione, sorveglianza. Inoltre, ricordiamo che la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto, ma solamente attraverso le punture delle zanzare infette.

I casi di febbre Dengue

Immagine

La Dengue è invece una malattia infettiva tropicale causata dal Dengue virus che normalmente non si verifica in Europa, se non per casi di persone infette di ritorno dall'estero. La malattia è trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, in particolar modo la specie Aedes aegypti, conosciuta appunto come zanzara della febbre gialla, ed è diffusa nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medi Oriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

Anche se i casi sono in aumento, soprattutto nell'Europa continentale non vi sono le condizioni per un'ulteriore diffusione della malattia e anche i casi accertati nelle ultime ore in Italia riguardano cittadini reduci da un viaggio all'estero, dove sono stati punti da una zanzara infetta: si tratta quindi di una malattia di importazione, su cui l'attenzione resta comunque alta.

Nella sua forma più diffusa, la Dengue non è letale e si manifesta di solito con febbre alta, dolori muscolari, cefalea e nausea e, secondo il Ministero della Salute, nei casi più gravi può portare anche alla morte del paziente. Secondo i dati dell'OMS la forma emorragica obbliga all'ospedalizzazione oltre 500mila persone ogni anno, con un tasso di mortalità almeno del 2,5%. In caso di assenza di trattamento, questa percentuale può drammaticamente crescere fino a oltre il 20% ma quando sono disponibili cure intensive e appropriate, la letalità della dengue emorragica scende sotto l’1%. Una diagnosi tempestiva e un'attenta gestione clinica possono quindi ridurre di molto l'insorgenza di sintomi gravi. Non esiste però un trattamento specifico per la Dengue e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in circa due settimane.

Per quanto riguarda le segnalazioni italiane di Dengue, si tratta quindi di casi isolati e non collegati tra loro di rientro dall'estero, su cui le autorità sono intervenute tempestivamente per contenere il contagio e arginare eventuali focolai. Le operazioni di bonifica e disinfezione sono già state effettuate e continueranno anche nei prossimi giorni. Anche in questo caso, quindi, l'attenzione è alta ma le autorità stanno monitorando e tenendo sotto controllo la situazione.

Video thumbnail

L'importanza della prevenzione

Come vi abbiamo spiegato nel nostro ultimo video, le zanzare pungono le persone e possono veicolare malattie molto pericolose grazie al loro peculiare ciclo biologico e apparato boccale. Sia per la Dengue che per il West Nile al momento non esistono vaccini, anche se sono in fase di studio, per cui la prevenzione e la riduzione all'esposizione delle punture di zanzare restano i meccanismi di difesa più efficaci. Pertanto, l'Istituto Superiore di Sanità propone alcuni consigli su come proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:

  • Utilizzare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all'alba e al tramonto;
  • Applicare zanzariere alle porte e alle finestre;
  • Svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante;
  • Cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali domesetici;
  • Tenere piscine gonfiabili per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.
Avatar utente
Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social