Perché alcuni animali hanno le corna e altri no? Gli uccelli monogami sono davvero così romantici e fedeli? E come fa Nemo, il famoso pesce pagliaccio della Pixar, a cambiare sesso passando da maschio a femmina? Queste e tante altre domande trovano risposta in "Alle femmine piacciono i cornuti", il nuovo libro scritto da Biagio D'Aniello e Daniela Mazzoli, che racconta dinamiche, conflitti, comportamenti e tante curiosità nell'eterna competizione tra maschi e femmine nel regno animale.
«Il nostro libro racconta di tutte le differenze che esistono tra maschi e femmine nel mondo naturale – spiega a Kodami Biagio D'Aniello, coautore e professore di zoologia dell'Università degli Studi Federico II di Napoli – Quando maschi e femmine cooperano tra loro nella riproduzione, le femmine investono molto di più in termini di energie e costi riproduttivi, di conseguenza si sono arrogate il diritto di scegliere il maschio con il quale riprodursi. E questo ha portato all'evoluzione di ornamenti, strutture e comportamenti tra i più affascinanti e bizzarri di tutto il regno animale».
Il volume, pubblicato da Rogiosi Editore, si aggiunge ai saggi divulgativi della collana "Schegge di conoscenza", curata nella direzione scientifica dal professore Guido Trombetti, ed è stato presentato a Napoli nella storica cornice del Caffè Gambrinus. Gli autori, attraverso un lungo e approfondito viaggio nella storia naturale ed evolutiva dei generi nel regno animale, approfondiscono i comportamenti più assurdi, gli ornamenti più ingombranti e le differenze più insolite dell'eterna "lotta" tra maschi e femmine animali, che pur di tramandare il loro patrimonio genetico alle generazioni future sono disposti a tutto.
«I salmoni, per esempio, compiono una migrazione difficilissima e lunghissima. Risalgono i fiumi, si scontrano con le rocce e devono persino affrontare gli orsi – continua D'Aniello – Arrivano quindi stremati nelle sorgenti dove si riproducono ma tutto questo non basta, perché arrivati al traguardo devono anche eseguire una danza riproduttiva per convincere la femmina a riprodursi. Alcuni maschi però non ci stanno e si rifiutano, si mettono quindi a favore di corrente e spiano le altre coppie. Appena la femmina rilascia le sue uova, scattano in maniera fulminea inserendosi tra i due, riuscendo a fecondarle senza aver sprecato energie danzando. Sono i riproduttori opportunisti».
In un'ottica puramente umana, sembra logico immaginare che per riprodursi i maschi e le femmine debbano necessariamente cooperare, aiutandosi a vicenda dividendosi il lavoro. Ma la realtà è ben diversa. In natura maschi e femmine sono quasi sempre in forte competizione e cercano di scaricare il più possibile il peso della riproduzione sull'altro, provando allo stesso tempo ad avere quanti più figli possibile. Tutto ciò avviene anche attraverso strategie subdole, infanticidi e persino stupri, dinamiche e comportamenti che per noi umani sono inaccettabili, ma che tra gli altri animali sono esenti da qualsiasi connotazione etica.
«Il nostro non è il solito libro sulla storia naturale degli animali o sulle semplici differenze sessuali. È pensato nell'ottica del dominio femminile, perché per quanto i maschi possano sembrare più forti e in grado di gestire la situazione, sono in realtà una sorta di zimbello nelle mani delle femmine – sottolinea D'Aniello – Sono loro che li gestiscono a piacimento imponendo caratteristiche fisiche come le corna, ma anche comportamenti, che devono però essere necessariamente graditi alle femmine, altrimenti i maschi non verranno mai scelti per la riproduzione».
È quindi il genere femminile a dominare in questa competizione e a plasmare la maggior parte delle danze, dei rituali e delle caratteristiche fisiche dei maschi, attraverso la cosiddetta selezione sessuale. Per riuscire a riprodursi è però necessario anche arrivare integri alla riproduzione, cercando di evitare rischi inutili che porterebbero alla morte. Proprio per questo, i maschi tendono a evitare le lotte ma dimostrano ugualmente la loro supremazia proprio attraverso corna, ornamenti, code e piumaggi appariscenti. Sono però sempre le femmine "a decidere" chi è il più bello, prestante e adatto a ottenere il diritto di riprodursi, contribuendo quindi a selezionare, enfatizzare e a tramandare queste caratteristiche.
«Le differenze tra maschi e femmine che osserviamo in natura si ritrovano, ovviamente, anche nella nostra specie. Queste differenze che possono esprimersi in alcune abilità o nella struttura del cervello, hanno però poche conseguenze nella vita pratica e nella realtà – conclude Biagio D'Aniello – Perché la nostra è una specie plastica e dalla forte connotazione culturale e sia maschi che femmine riescono ad appianare queste divergenze attivando, sforzando e allenando le diverse aree del cervello. Per altri animali, invece, caratteristiche, comportamenti e competizione sono invece molto più marcate e sono regolate quasi sempre dalle femmine».
La battaglia tra i sessi nel regno animale è perciò sotto stretto controllo del genere femminile e se i maschi sono cornuti (letteralmente!), devono ballare o affrontare viaggi estremi per poter ottenere il diritto alla riproduzione, è solo per "scelta" delle femmine, dal più piccolo insetto ai più grossi mammiferi. A tutto c'è però una spiegazione evolutiva, compresi comportamenti e caratteristiche e dinamiche umane. Anche noi siamo siamo pur sempre animali e attraverso questa trattazione sia scientifica che umanistica, gli autori lo raccontano con attenzione, rigore ma anche leggerezza e ironia.