Se sono i politici a decidere le leggi per gli animali, questi ultimi devono avere la possibilità di votare i loro preferiti. La provocazione è stata lanciata dalle principali organizzazioni italiane per la difesa degli animali, in vista delle elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno 2024.
Dodici sigle animaliste si sono unite sotto lo slogan “Anche gli animali votano”, all’interno della campagna europea Vote For Animals, per chiedere più tutele e maggiori protezioni per gli animali all’interno dell’Unione europea.
I promotori hanno realizzato un programma composto da 10 punti con cui si chiede alle forze politiche e ai candidati di impegnarsi, tra le altre cose, a sostenere l’eliminazione graduale delle gabbie negli allevamenti ma anche di appoggiare finalmente una riforma della legislazione europea sul benessere animale che sia tale, con alti standard e specifici avanzamenti per tutte le specie negli allevamenti, includendo gli animali acquatici nella normativa di tutela e rendendo obbligatorio lo stordimento pre-macellazione per tutti gli animali. Non mancano punti specifici sulla ricerca scientifica senza animali, sul sostegno a un divieto Ue dell’allevamento per le pellicce e sulla richiesta di una politica europea uniforme per il contrasto e la prevenzione del randagismo e degli abbandoni e per la lotta al traffico dei cuccioli.
Le organizzazioni chiedono, inoltre, un impegno affinché nella nuova proposta di Regolamento europeo sui trasporti vengano vietati i trasporti su lunga distanza per allevamento e macellazione e quelli di animali gravidi e non svezzati. Le richieste includono anche l’attribuzione al Commissario alla Salute e Sicurezza Alimentare di una nuova delega alla tutela degli animali.
Tante e impegnative le richieste di Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, Animal Law Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, LAC, LAV, LEIDAA, LNDC Animal Protection, OIPA e Save the Dogs and Other Animals, ma indispensabili secondo le associazioni convinte che «l’approccio One Health, cioè quello che prende in considerazione le connessioni fra la salute di animali, esseri umani e ambiente, come dimostrato dai risultati scientifici, sia il più efficace per fronteggiare le emergenze sanitarie come l’antibiotico-resistenza, le zoonosi o la degradazione degli ecosistemi».
Il manifesto dei gruppi animalisti, pertanto, serve per cercare di portare il tema del benessere animale davanti alla politica, rappresentando le voci e la volontà dei cittadini europei che sempre in maggior numero chiedono ai propri rappresentanti «di mettere fine alle peggiori sofferenze cui sono sottoposti ancora milioni di animali ogni anno per tutelare gli stessi animali e al contempo la salute delle persone e dell’ambiente».