Scatta la chiusura per l’area cani di via Pisa, a Sesto Fiorentino, a causa delle numerose segnalazioni relative a bocconi potenzialmente avvelenati lanciati al suo interno. La Questura di Firenze ha apposto il nastro agli ingressi dello spazio verde per consentire al Comune di Sesto Fiorentino di effettuare un controllo ambientale: obiettivo, setacciare il parco in cerca di eventuali bocconi ed effettuare analisi per capire se possano contenere veleno.
Le segnalazioni sulla presenza di bocconi sospetti si susseguono ormai da giorni: martedì 11 sono state trovate fette di “salamotti” tra via del Prato e viale Togliatti, e alcune sono state inviate a un laboratorio di analisi per la ricerca di sostanze velenose. Il giorno di Pasqua un’altra segnalazione: «Di nuovo resti di pollo all’entrata e lancio di polpette dentro l’area cani di via Pisa – è la denuncia che un frequentatore del parco ha fatto sui social – purtroppo anche stavolta abbiamo sentito il rumore della polpetta che cadeva senza riuscire a vedere esattamente da dove arrivava».
La chiusura del parco è stata quindi predisposta proprio per mettere in sicurezza l’area ed evitare che i cani possano ingerire bocconi o esche con esiti fatali. Un provvedimento molto simile era stato adottato a inizio gennaio per il parco di San Bartolo a Cintoia, a Firenze. Qui tre cani erano morti, altri due erano stati ricoverati in gravissime condizioni, dopo avere mangiato bocconi ripieni di stricnina disseminata all’interno dell’area. Il Comune aveva quindi deciso di intervenire chiudendo l’area verde e vietando l’accesso in attesa della completa bonifica. L’ordinanza sindacale di chiusura era arrivata il 4 gennaio, e gli esami effettuati sui corpo senza vita dei cani deceduti avevano confermato, due giorni dopo, che gli animali deceduti avevano ingerito stricnina, veleno estremamente pericoloso che è stato chiaramente lasciato nel parco da qualcuno che aveva intenzione di nuocere a quanti più cani possibile.
Le segnalazioni alle forze dell’ordine e alle autorità – Vigili Urbani, Carabinieri Forestali, Polizia Metropolitana, Asl – sono, in questi casi, fondamentali, insieme con un’estrema attenzione durante la frequentazione di aree verdi in cui sono stati lanciati allarmi. I boccoli e le esche killer abbandonati in parchi e giardini da persone senza scrupoli causano ogni anno la morte di migliaia di animali selvatici e domestici.
A oggi non c’è una vera e propria legge che punisca l’avvelenamento con esche avvelenate, e la fattispecie di reato cui si fa riferimento è quella di uccisione o maltrattamento di animali. Nel 2008 il Ministero della Salute ha emanato la prima ordinanza in cui ha indicato un percorso preciso per contrastare il fenomeno, che non si è però rivelata sufficiente a contrastare il fenomeno nonostante le integrazioni e le proroghe. Qualcosa potrebbe però cambiare con la proposta di legge depositata qualche settimana dalla Lega fa per inasprire le pene per chi abbandona, maltratta o uccide gli animali, in cui è stato introdotto anche il reato di strage per chi dissemina bocconi avvelenati ed esche killer.