Allarme bocconi avvelenati a Pescina, pittoresco borgo abruzzese che sorge tra il Parco Nazionale d'Abruzzo e il Parco Sirente-Velino. Nei giorni scorsi il Comune ha diffuso un avviso rivolto ai cittadini chiedendo di fare la massima attenzione in alcune zone per il ritrovamento, appunto, di esche killer, potenzialmente letali non solo per i cani – due quelli morti per averle ingerite – ma anche per la fauna selvatica. Compresi i cuccioli dell’orsa Amarena, che da diverso tempo frequentano la zona.
«Si prega di prestare la massima attenzione a chi possa recarsi nel portare gli animali domestici presso la località Madonna del Carmine, località la Luce , monumento alpino, pineta e nelle zone limitrofe, dove è stata posizionata la croce da parte del gruppo Ana Pescina», ha scritto il Comune sui social diffondendo la notizia e annunciando che le zone sono già state bonificate dai Carabinieri Forestali.
«Si stanno effettuando ulteriori controlli per la bonifica – ha aggiunto il Comune – Nel frattempo si invitano tutti a non recarsi nelle zone sopra indicate». Le operazioni proseguiranno con l’ausilio dei cani antiveleno dei Forestali della Compagnia di Lecce nei Marsi e di Pescasseroli, con l’obiettivo di individuare eventuali altri bocconi disseminati in zona. Le indagini si concentreranno anche sull’individuazione del responsabile, che potrebbe essere denunciato per uccisione di animali, visto che due cani sono morti dopo averli ingeriti, e anche per getto pericoloso di cose.
La preoccupazione però, come detto, non è soltanto per i cani, ma per tutta la fauna selvatica, dalle volpi ai lupi passando anche per i cuccioli dell’orsa Amarena. Rimasti senza la madre dopo che è stata uccisa a fucilate la notte del 31 agosto 2023 a San Benedetto dei Marsi, i due giovanissimi orsi marsicani sono stati avvistati nel territorio del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, e le iniziali preoccupazioni sulla loro sopravvivenza sono state in parte ridimensionate nel vederli sopravvivere nonostante le difficoltà e l’assenza della madre.
Proprio per proteggerli, a inizio novembre è stata sospesa la caccia al cinghiale nelle aree che frequentano su richiesta dal Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. La Regione Abruzzo ha deciso di dare seguito alla richiesta, una misura di mitigazione dei rischi sui due giovani esemplari fino al periodo dell’ibernazione, cioè fino a quando le rigide temperature invernali ne limiteranno gli spostamenti.
Kodami ha ricostruito la vicenda della morte di Amarena e il destino dei suoi cuccioli recandosi proprio in Abruzzo. Durante il viaggio abbiamo trovato persone intimorite dalla sua presenza e altri che al contrario lo cercano, smartphone alla mano, pronti a superare ogni limite pur di scattare una foto. Tra questi due estremi abbiamo parlato anche con tanti cittadini e rappresentanti delle istituzioni che cercano di costruire un rapporto sano di coesistenza con questo animale.