video suggerito
video suggerito
17 Agosto 2021
10:15

All’Acquario di Cala Gonone il primo squalo palombo nato per partenogenesi

L’esemplare, una femmina, è stata chiamata Ispera, che in sardo significa “speranza”. La madre vive ormai da oltre dieci anni nella vasca pelagica con un altro esemplare femmina, il che significa che il piccolo è nato da un uovo non fecondato dal maschio, un processo mai documentato prima in questa specie.

522 condivisioni
squalo palombo partenogenesi
Lo squalo palombo nato all’Acquario di Cala Gonone

Un fiocco rosa che ha davvero dell’incredibile quello avvenuto nelle vasche dell’Acquario di Cala Gonone, in provincia di Nuoro, dove è nato un nuovo esemplare di squalo palombo con tutta probabilità tramite partenogenesi.

L’esemplare, una femmina, è stata chiamata Ispera, che in dialetto sardo significa “speranza”. La madre, secondo quanto riferisce l’Acquario, vive ormai da oltre dieci anni nella vasca pelagica con un altro esemplare femmina, il che significa che il piccolo è nato da un uovo non fecondato da un maschio, tramite appunto il processo di partenogenesi.

«Se confermata dalle analisi del dna, si tratterebbe della prima partenogenesi documentata al mondo di Mustelus Mustelus – fanno sapere dall’Acquario di Cala Gonone condividendo un video dello squaletto – La partenogenesi è lo sviluppo di un individuo a partire da un uovo non fecondato dal maschio e pertanto il nuovo nato è sostanzialmente un “clone” del genitore. Uno dei meccanismi più comuni che permettono questo tipo di riproduzione è quello in cui l'uovo viene fecondato da un'altra cellula uovo ancora immatura, che di fatto si comporta quasi come uno spermatozoo. La partenogenesi può essere facoltativa in specie che normalmente si riproducono sessualmente, come accade in alcuni rettili, pesci e persino uccelli, e potrebbe essere favorita in popolazioni a bassissima densità, in cui le femmine hanno scarse possibilità di incontrare il partner».

«Si tratterebbe quindi – concludono dalla struttura del nuorese – di una scoperta scientifica di notevole interesse poiché potrebbe aprire la strada a ricerche indirizzate a verificare quanto la partenogenesi sia un processo che i palombi utilizzino anche in natura».

Che cos’è la partogenesi

Il termine “partenogenesi” deriva dal greco e significa letteralmente “nascita verginale”. Da milioni di anni alcune specie di piante e invertebrati, si riproducono attraverso questo processo, ma anche tra i rettili e gli squali si sono registrati casi di riproduzione asessuata.

A differenza della riproduzione sessuata, in cui l’ovulo viene fecondato dallo spermatozoo, nella partenogenesi non c’è fecondazione da parte dello spermatozoo. Stando a quanto spiegato dagli scienziati dell’Università del Queensland, in Australia, che si sono occupati di un caso specifico, i casi di riproduzione partenogenetica sono aumentati anche negli organismi vertebrati. La partenogenesi obbligata, in cui tutti gli individui all'interno di una specie si riproducono asessualmente, è limitata ai rettili squamati, mentre la partenogenesi facoltativa, e cioè il verificarsi della riproduzione asessuata in specie che riproducono anche sessualmente, è stata documentata maggiormente nei principali gruppi di vertebrati che includono rettili, uccelli, pesci ossei e sei specie di squali e razze. I mammiferi sono un'eccezione, poiché la partenogenesi facoltativa non si verifica naturalmente in questo gruppo a causa di processi intracellulari come l'imprinting genomico durante la gametogenesi, il processo che ha luogo nelle ghiandole gonadi e che porta alla formazione dei gameti, ossia delle cellule sessuali mature, capaci quindi di fecondare o di essere fecondate.

La maggior parte dei casi documentati di partenogenesi facoltativa nei vertebrati sono stati registrati in femmine che vivono in cattività e che non hanno avuto esposizione a conspecifici maschi durante l'intera vita riproduttiva. È il caso di Leonie, squalo zebra oggetto di un approfondimento su Scientific Report che vive insieme ad altri squali femmina nel Reef HQ Aquarium, in Australia: nel 2016 tre delle sue uova si schiusero dando alla luce due cuccioli vivi. Nel caso dello squalo zebra, un avvenimento importantissimo alla luce del fatto che si tratta di una specie in via di estinzione, che potrebbe avere difficoltà a trovare partner nell’habitat naturale e ad accoppiarsi in cattività, e cui la riproduzione asessuata potrebbe assicurare la sopravvivenza. La particolarità del caso di Leonie è che in precedenza si era già riprodotta in maniera sessuata, e che dopo essere stata separata dal compagno è passata invece alla riproduzione asessuata, un caso mai certificato in precedenza.

La partenogenesi è stata dimostrata in popolazioni di vertebrati selvatici, in particolare vipere e pesci sega. La prole partenogenetica in queste popolazioni è stata identificata tra la prole prodotta sessualmente in base ai loro livelli insolitamente elevati di omozigosi genetica. Questa firma genetica nei vertebrati è per lo più attribuita al meccanismo della automissia, una versione della partenogenesi in cui le uova fertili (che vengono prodotte tramite meiosi, con le cellule che si replicano) si uniscono a cellule più piccole chiamate globuli polari: il processo è stato documentato proprio negli squali, e porta a un rimescolamento dei geni della madre che dà vita a una prole simile al genitore, ma non l’esatto clone.

L’Acquario di Cala Gonone

L'Acquario di Cala Gonone è stato inaugurato nel 2010 sulle alture del nuorese, tra ulivi secolari e macchia mediterranea. Progettato dagli architetti Peter Chermayeff (stessa firma dietro gli acquari di Boston, Lisbona e Genova) e Sebastiano Gaias, conta su un percorso principalmente incentrato sul mar Mediterraneo, con 25 vasche dedicate agli ecosistemi marini della Sardegna e una sezione tropicale.

Dal 2016 l'Acquario, che è anche giardino zoologico, ha ottenuto dal Ministero dell'Ambiente il riconoscimento di struttura con alto livello di benessere animale, secondo i disciplinari indicati dalla Legge Zoo. Per questo motivo gli sono stati affidati due animali in difficoltà: un esemplare di tartaruga Caretta caretta, rimasto cieco in seguito a uno spiaggiamento dovuto all'ingestione di rifiuti, e una volpe vittima di incendio boschivo. Entrambi gli animali non possono essere reintrodotti in natura e sono diventati testimoni dei danni all'ambiente provocati da alcuni comportamenti umani.

L'Acquario è impegnato in un'opera di divulgazione sui temi legati alla tutela dell'ecosistema marino, informando, attraverso varie installazioni lungo il percorso espositivo, sulle problematiche legate alla presenza di rifiuti in mare, al consumo sostenibile, alla tutela della biodiversità. All’interno vengono utilizzati materiali di riciclo, come il vetro granulare, e sistemi a basso consumo energetico.

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views