Cercare e studiare gli animali in natura è un compito molto difficile, che non sempre scienziati e ricercatori riescono a svolgere come vorrebbero. In loro soccorso, però, possono arrivare anche semplici cittadini e appassionati sparpagliati sui territori, che grazie alle loro osservazioni in escursione, al parco o anche in giardino raccolgono migliaia di dati utili per la ricerca. È la cosiddetta citizen science, la scienza fatta dai cittadini, ed è stata lo strumento principale utilizzato per un nuovo studio sugli uccelli più rari e minacciati dell'Australia pubblicato sulla rivista Emu.
Analizzando milioni di dati raccolti da cittadini e birdwatcher in giro per l'Australia, gli scienziati della dell'Università del Queensland hanno realizzato un quadro generale sullo status degli uccelli australiani, identificando le specie più rare, sfuggenti e minacciate con l'obiettivo di elaborare strategie di conservazioni più efficaci per proteggerle. Tra queste ci sono infatti uccelli ormai a un passo dall'estinzione, come il rarissimo pappagallo dei fichi di Coxen o la quaglia tridattila pettocamoscio.
In Australia, i birdwatcher contribuiscono con le loro osservazioni a due importanti progetti di citizen science, ovvero eBird (gestito dal Cornell Lab of Ornithology) e Birdata (gestito da Birdlife Australia), che complessivamente costituiscono un database con oltre 42 milioni di avvistamenti di uccelli in tutto il paese. Analizzando quindi tutte queste osservazioni e confrontandole tra loro, i ricercatori sono riusciti a stilare una lista delle specie più sfuggenti e difficili da osservare di tutta l'Australia, tra cui anche quelli meno conosciuti e studiati dagli esperti.
In cima alla classifica troviamo il rarissimo pappagallo Cyclopsitta coxeni, con una sola osservazione registrata ogni 81.000 avvistamenti. I pappagalli dei fichi di Coxen sono uccelli piccoli, tozzi, verdi e con la coda molto corta, che storicamente abitavano le foreste pluviali tra Bundaberg, nel Queensland, e lungo il fiume Hastings, nel Nuovo Galles del Sud. Tuttavia, a causa della frammentazione degli habitat causata dal disboscamento delle foreste, la popolazione ha subito un declino drammatico e nell'ormai lontano 2000 si stimava ne rimanessero a malapena un centinaio di individui.
Come si evince anche da questo studio, la mancanza di osservazioni recenti e il numero così basso in relazione a tutte le altre, dimostrano che la situazione non è affatto migliorata e c'è addirittura chi crede che questo misterioso pappagallo potrebbe essere ormai già estinto. L'elenco degli uccelli più "sfuggenti", però, non necessariamente include solo quelli più minacciati dalle attività umane, anche perché alcune di queste specie sono in realtà abbastanza comuni e e piuttosto conosciute.
Se è vero che alcune sono effettivamente rare, molte altre vivono semplicemente in luoghi remoti e difficili da raggiungere, oppure possiedono abitudini più riservate o sono notturne. Ma nonostante ciò, il lavoro che stanno portando avanti i ricercatori grazie alle osservazioni di appassionati e cittadini, punta soprattutto a individuare e a salvare quelle specie maggiormente minacciate di estinzione, tra cui il pappagallo notturno (Pezoporus occidentalis), l'astore rosso (Erythrotriorchis radiatus) e la quaglia tridattila pettocamoscio (Turnix olivii), tutte inserite nella top 10.
Questo elenco, infatti, aiuterà a individuare gli uccelli che necessitano di maggiore attenzione e tutela, ispirando allo stesso tempo sempre più cittadini e birdwatcher a continuare a cercare con i loro binocoli e loro macchine fotografiche questi animali nascosti e sempre più difficili da trovare.