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21 Maggio 2024
10:46

Alla fine si è scoperto che l’unica specie di rana senza polmoni in realtà li ha

La rana diventata famosa per essere l'unica al mondo senza polmoni in realtà li possiede, seppur molto, molto piccoli.

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Foto di David Bickford

Nel cuore delle fitte foreste pluviali di Borneo, tra i flussi impetuosi dei suoi torrenti, vive una piccola rana in via d'estinzione che ha catturato l'immaginazione dei ricercatori di tutto il mondo: si chiama Barbourula kalimantanensis. Questo anfibio dalla testa piatta è stata infatti a lungo considerata l'unica specie di rana senza polmoni, una caratteristica unica che sembrava un adattamento perfetto al suo ambiente acquatico. Tuttavia, uno studio recente ha svelato una verità sorprendente: questi anfibi possiedono in realtà dei polmoni, seppur molto piccoli.

Nel 2008, un team guidato da David Bickford della National University of Singapore ha esaminato da molto vicino alcuni individui di Barbourula kalimantanensis, un piccolo anfibio anuro color fango conosciuto anche come rana del Borneo dalla testa piatta o, in indonesiano, kalimantan, dalla regione in cui vive. In passato, i ricercatori non erano mai riusciti a trovare tracce dei polmoni in questa specie, tuttavia esaminandole con maggiore attenzione Bickford e colleghi si sono accorti di qualcosa di molto strano e inaspettato.

Poiché queste rane vivono tutta la loro vita immerse nei torrenti freddi e ben ossigenati, l'assenza dei polmoni aveva in realtà un senso da un punto di vista evolutivo e si pensava fosse quindi un adattamento all'ambiente acquatico, con conseguente assorbimento dell'ossigeno direttamente attraverso la pelle. Questa ipotesi sembrava più che plausibile, considerando che la respirazione cutanea, anche se non è comunissima tra gli anfibi, non è nemmeno un qualcosa senza precedenti. Alcune specie di salamandre e una specie di cecilia, del resto, vivono respirando effettivamente solo attraverso la pelle.

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L’unico posto al mondo dove vive questa specie. Imamgine da Wikimedia Commons

Inoltre, polmoni grandi e pieni d'aria avrebbero reso parecchio più complicata la vita di una rana che passa l'intera sua esistenza in acqua. La svolta è però arrivata utilizzando un micro-CT scanner ai raggi X ad alta risoluzione e i risultati sono stati sorprendenti: anche queste rane possiedono un sistema respiratorio con polmoni piccoli e sottili, da sempre nascosti in bella vista. «Immediatamente, ci siamo chiesti: perché c'è un buco sul fondo della bocca? Non dovrebbe esserci», ha detto David Blackburn.

Questo buco si è infatti rivelato essere la glottide, il punto di connessione tra la bocca e i polmoni. Dopo aver scovato questa caratteristica Bickford si è detto "molto felice" che la scienza abbia finalmente scoperto qualcosa in più su questa specie rara e sfuggente minacciata dalle industrie minerarie che inquinano le acqua. Tuttavia, ha sottolineato che questi polmoni sono comunque "molto, molto piccoli" rispetto alla dimensione della rana, suggerendo che B. kalimantanensis si affidi ancora in gran parte all'ossigeno assorbito attraverso la pelle per respirare.

Inoltre, non è ancora del tutto chiaro se questi polmoni ridotti siano funzionali, oppure no, cosa che potrà essere chiarita solo con ulteriori studi futuri. La scoperta dei piccoli polmoni di B. kalimantanensis non solo riscrive ciò che sappiamo su questa specie così particolare, ma apre anche nuove domande sull'evoluzione degli anfibi e le loro straordinarie capacità di adattamento.

Mentre gli scienziati continuano a esplorare il mondo naturale, storie come quella di questa rana del Borneo ci ricordano quanto sia ancora vasto e sconosciuto il regno animale, ma ci ricorda anche quanto sia importante in una società che avanza a passi da gigante grazie alle tecnologie, rivedere, rispolverare e approfondire anche le vecchie convinzioni date ormai per certe.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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