Disciplinare l'attività di toelettatore di animali d'affezione in Italia. È lo scopo del progetto di legge presentato oggi alla Camera dai deputati di Azione-Italia Viva Maria Chiara Gadda e Fabrizio Benzoni.
«In Italia sono registrati 18 milioni di animali d'affezione tra cani e gatti, e questa progetto di legge rappresenta una garanzia per tutti. Il progetto prevede un percorso certificato per i toelettatori, e soprattutto una regolamentazione uniforme su tutto il territorio italiano», hanno spiegato i promotori.
Gadda ha poi sottolineato come oggi la figura del toelettatore non goda di alcun inquadramento giuridico: «La mancanza di una legislazione specifica di carattere nazionale ha dato luogo ad una regolamentazione regionale frammentata e differenziazioni territoriali notevoli, sia sotto il profilo delle modalità di svolgimento dell'attività di toelettatura, che della qualificazione professionale di coloro che la esercitano». Un problema per chi esercita questa attività e anche per le persone che cercano un professionista che si prenda cura con serietà e professionalità dei loro compagni animali.
L'interesse di chi lavora in questo settore e di chi ne usufruisce è stato ben sintetizzato dai relatori presenti alla Camera: la proponente del progetto di legge nella scorsa legislatura, Chiara Piccionetti; la presidente nazionale Federazione Italiana toelettatori, e Cecilia Pera (Cna Benessere e Sanità).
Questo tipo di servizi sono svolti da imprese che sono oggi inquadrate nel codice Ateco "Servizi per la cura degli animali domestici" e hanno raggiunto le 5.059 unità. Il loro numero, negli ultimi anni, è in crescita costante, ma certamente è destinato ad aumentare ancora, soprattutto grazie all'interesse crescente proprio per la figura del toelettatore, il quale compie prestazioni che pur non essendo riconducibili alle cure veterinarie, sono fondamentali per mantenere gli animali in un buono stato di salute.
Considerando il solo segmento canino, considerando un trattamento ogni due mesi per almeno la metà dei quasi nove milioni di cani presenti nelle case delle famiglie italiane, si può stimare per i prossimi anni un obiettivo di fatturato complessivo di circa 750 milioni di euro.
Ma non si tratta solo si un giro d'affari in crescita che va regolato, come ha ribadito Benzoni: «La proposta di legge punta a introdurre misure legislative organiche, con l'obiettivo di uniformare ed omogeneizzare diritti e doveri degli operatori che praticano tale attività, potendo adesso fare leva sul recente riconoscimento della tutela degli animali inserita in Costituzione».