Mentre arrivano i primi risultati dell'autopsia e i fan affezionati continuano a piangere la morte del loro beniamino Matthew Perry, amatissimo Chandler di Friends, arriva anche la smentita di una notizia che era circolata in questi ultimi giorni, sulla possibilità che AlfredDoodle, che si pensava essere il cane dell’attore, rimasto solo improvvisamente potesse essere adottato da Lisa Kudrow, sua grande amica sul set e fuori. Questo, infatti, secondo la rivista People, che ha corretto l'indiscrezione lanciata dal Daily Mail, non succederà per due motivi: il primo che Alfred non è il cane di Perry, il secondo che il cane una pet mate ce l’ha ed è viva e in buona salute. Lei si chiama Molly Hurwitz ed è l'ex fidanzata dell’attore.
Secondo quello che riferisce People, Alfred, un incrocio tra un Labrador Retriever e un Barboncino, è presente in alcuni post datati dopo la fine della loro relazione: l’ultimo in ordine di tempo sarebbe uno scatto del 18 settembre per il terzo compleanno del cane. Sotto la foto Hurwitz scrive: «Anche se la maggior parte delle volte è fastidioso, è comunque la patata più amorevole. È entrato nella mia vita durante una depressione oscura e mi ha sostenuto affinché riuscissi a liberarmene. E poi è anche carino da morire». A questo punto, se la smentita si rivelasse vera, sarà Hurwitz a continuare ad occuparsi di Alfred così come ha sempre fatto. Infatti, secondo quello che riferisce il magazine People, Perry e la fidanzata avevano adottato Alfred quando era cominciata la loro storia nel 2020 e quando questa era finita nel 2023 il cane è rimasto con la donna.
Una situazione questa che si presenta molto spesso anche tra le persone comuni, dove decidere con chi debba rimanere il cane o qualunque altro animale domestico sia entrato in casa quando ancora si era una famiglia, si trasforma talvolta in scontri molto accesi. A rendere le cose anche più difficili la mancanza di una legge specifica che consenta di stabilire, in caso di separazione, a quale dei due conviventi o coniugi, andrà l’animale domestico. A poco vale l’intestatario del microchip perché anche i giudici, ormai, non ne tengono più conto, visto che la maggioranza di loro ritiene l'animale un essere vivente nei confronti del quale si provano determinati sentimenti e non un oggetto da possedere come ancora vorrebbe la legge.
La cosa migliore sarebbe usare il buon senso e, pensando al bene dell’animale, lasciarlo a chi dei due se ne è sempre occupato di più o ha maggiori possibilità di rispondere alle sue richieste ed esigenze. Naturalmente si può trovare anche un accordo di affido condiviso dividendo le spese per il mantenimento. Purtroppo, però, se la coppia non trova alcun accordo, l’unica soluzione è quella di rivolgersi a un giudice.
Il quale, come dicevamo, non esistendo alcuna legge che disciplini l’affidamento, agisce sempre più in relazione alla circostanza e basandosi su sentenze precedenti, molte delle quali hanno ormai una certa uniformità di pensiero sulla questione: il cane va affidato a chi sa e può prendersene cura con le giuste attenzioni. Le cose potrebbero cambiare in presenza di figli piccoli della coppia: in questo caso, infatti, il giudice può tenere conto del legame affettivo tra l’animale e il bambino e quindi disporre di affidare il cane al coniuge che resta nella casa di famiglia.
