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8 Gennaio 2024
11:22

Alcuni pipistrelli in Germania hanno imparato a evitare le turbine eoliche

Le turbine eoliche causano diversi problemi ai pipistrelli, ma una ricerca tedesca sembra infondere nuove speranze: alcune popolazioni di questi mammiferi volanti hanno imparato a evitare gli impianti in movimento.

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Un nuovo studio effettuato in Germania dagli esperti dell‘Istituto Leibniz-IZW e dai docenti dell'Università Phillips di Marburg ha appena scoperto che alcune popolazioni di pipistrelli europei hanno imparato a evitare e ad aggirare in alcuni casi le pericolose turbine degli impianti eolici del paese, così da non impattare fatalmente contro le pale mentre volano. Questa è un'ottima notizia, visto che in tutto il mondo questi mammiferi volanti muoiono a centinaia di migliaia per colpa di queste strutture.

Queste popolazioni di preciso abitano all'interno della foresta e sono abituate a viaggiare di notte tra le varie aree boschive, effettuando delle piccole migrazioni quotidiane. Il fatto che le pale eoliche fossero state poste di fronte ad alcune foreste non li ha di certo aiutati, ma almeno ora gli scienziati sanno che questi mammiferi stanno imparando a riconoscere il suono del rotore delle turbine nel silenzio notturno. 

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Global Ecology and Conservation ed è uno dei primi casi in cui gli scienziati dimostrano che i pipistrelli sanno difendersi dai grandi impianti eolici, molto utili per diminuire le emissioni  di carbonio ma spesso letali per molti animali. Basti pensare che in Germania sono attualmente in funzione circa 30.000 turbine eoliche onshore e che in futuro almeno altre 10.000 verranno realizzate in aree considerate fino a qualche tempo fa non idonee. Queste aree includono anche zone limitrofe delle foreste e altri habitat sensibili.

La specie che sembra essere più brava più brava nell'aggirare le turbine quando sono in movimento è il vespertilio maggiore (Myotis myotis), che in passato ha subito un certo impatto per la realizzazione delle centrali eoliche. «Fortunatamente abbiamo scoperto che l'attività di questi pipistrelli, che di solito si nutrono nella vegetazione stretta e strutturalmente densa delle foreste, diminuisce in media del 77% intorno alle turbine eoliche con l'aumento della velocità del vento e quando le turbine sono in funzione – ha dichiarato una delle autrici della scoperta, Julia Ellerbrok, ex dottoranda nel progetto e ora ricercatrice post-dottorato presso l'Università di Hessen. – Al contrario, l’attività dei pipistrelli non era influenzata dalla velocità del vento quando le turbine erano spente».

Teoricamente, la realizzazione delle centrali eoliche dovrebbe avvenire solo nei pressi di foreste strutturalmente povere dove vivono pochi pipistrelli, al fine di ridurre al minimo il potenziale impatto ecologico a lungo termine delle turbine. Visto però che i progetti di realizzazione riguarderanno anche foreste molto dense e molto abitate da questi e altri animali, fino a questo momento il rischio d'impatto veniva considerato estremamente alto, tanto che gli ambientalisti avevano cominciato a manifestare il loro dissenso.

Questa scoperta potrebbe, tuttavia, rasserenare in un certo senso gli animi e consigliare agli ingegneri di utilizzare dei dissuasori sonori, in grado di allontanare i pipistrelli. Questi dissuasori potrebbero perfino emettere dei suoni inudibili per la nostra specie, così da non causare disturbi alle comunità umane vicine.

Gli scienziati dell'Istituto Leibniz sono comunque convinti che la ricerca futura dovrebbe concentrarsi maggiormente sugli effetti del rumore delle turbine eoliche sui pipistrelli in altre aree dell'Europa e del mondo, così da confermare o meno l'importante dato tedesco che riesce a dare nuova speranza per una convivenza pacifica e integrata fra esseri umani e le altre specie.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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