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5 Ottobre 2023
12:14

Alcune specie adeguano le loro preferenze sessuali alle scelte fatte dalle coppie più anziane

Secondo un recente studio, le femmine di alcune specie animali maturano i loro gusti sessuali osservando le scelte fatte dalle loro conspecifiche.

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La competizione e la scelta sessuale sono due processi molto importanti per l'evoluzione di una specie e ora una nuova ricerca, pubblicata lo scorso martedì 3 ottobre su Plos Biology, promette di chiarire come diverse giovani femmine in età pre-riproduttiva maturano un gusto sessuale, seppur siano circondate da diversi esemplari che in teoria potrebbero soddisfare qualsiasi tipologia di scelta o di capriccio riproduttivo.

Secondo infatti Emily DuVal della Florida State University, negli Stati Uniti, le femmine di molte specie – tra cui diverse tipologie di uccelli e di mammiferi – tenderebbero a seguire le scelte praticate dalle loro madri e dalle altre femmine, nel tentativo di accaparrarsi i maschi più sani e in grado di trasmettere dei buoni geni alla prole. Per farlo tuttavia questi esemplari devono osservare per molto, molto tempo, le altre femmine più anziane mentre scelgono i loro partner, andando così a costituire una sorta di voyeurismo che permette alle giovani d'imparare non solo quali sono le scelte più azzeccate da fare, relativamente alla selezione del partner, ma anche quali sono i comportamenti più adatti per rifiutare o approvare un'eventuale avance sessuale.

Già in passato altri ricercatori avevano ipotizzato che le femmine di molte specie potessero imparare tramite il semplice sguardo i trucchi che permettono di discriminare i buoni dai potenziali cattivi partner, non in grado di fornire un'adeguata assistenza alla prole. In questo caso però DuVal e colleghi si sono soffermati sulle preferenze femminili, che nel tempo possono anche cambiare attraverso le generazioni e differire notevolmente tra i diversi territori.

Per confermare che le femmine imparano dalle loro conspecifiche quali sono le caratteristiche del partner perfetto, gli scienziati hanno così sviluppato un esperimento e un modello matematico, in cui alcune giovani femmine di diverse specie sono state obbligate ad osservare le scelte sessuali di altre femmine, quando non erano ancora entrate nell'età riproduttiva. Successivamente queste femmine sono state libere di scegliere a loro volta i tratti che distinguevano il loro partner preferito, confermando il dato che le giovani optano nella maggioranza dei casi alle caratteristiche fisiche già scelte dalle loro antenate.

Gli scienziati si sono così resi conto non solo che questa teoria è vera, ovvero che le femmine di molte specie osservano le loro conspecifiche per capire quali sono i maschi migliori, ma anche che spesso hanno imparato a preferire alcuni tratti, anche molto rari, che non necessariamente indicano una maggiore qualità della salute o vengono osservati per più tempo. In alcuni casi infatti le femmine optano per scelte che in realtà possono anche non essere legate alla salute del maschio, permettendo ad alcuni caratteri sessuali particolari – come la coda dei pavoni o la fossetta nel mento umano – di divenire nel tempo più comuni e simbolo di attrattività, trasformando così il rapporto esistente fra le esigenze estetiche e sessuali delle femmine e l'evoluzione diretta del corpo dei maschi.

«Mentre gli scienziati sanno da molto tempo che le femmine possono copiare la scelta dei compagni delle altre, nessuno ha mai considerato che queste femmine non siano in grado di leggere nel pensiero», ha commentato DuVal, riferendosi ai risultati delle sue ricerche.  «Quando abbiamo considerato che le femmine possono fare errori nell’identificare quali tratti gli altri trovano attraenti, abbiamo scoperto che questo produce modelli che hanno a lungo lasciato perplessi i biologi, ad esempio mantenendo la varietà dei tratti maschili e delle preferenze femminili nel tempo in individui che risultano via via sempre meno mascolini e potenti di un tempo».

Ciò che propone questo modello matematico, affermano gli esperti, è coerente con diverse caratteristiche della selezione sessuale che avviene in natura, dove spesso le femmine – nella loro scelta oculata di maschi più appariscenti e in salute – hanno cominciato a ricercare nei corpi maschili dei caratteri estetici che possono provocare dei danni o delle limitazioni agli stessi maschi, soprattutto in alcuni frangenti molto importanti della loro vita quotidiana, come la caccia, la fuga o la ricerca di un luogo sicuro.

Il ragionamento biologico retrostante questo comportamento tuttavia consente alle femmine di tutto il mondo di tirare un sospiro di sollievo. Il loro comportamento infatti non è privo di una certa dose di pragmatismo. Per quanto infatti la coda di un pavone possa sembrare inutile e completamente controproducente alla fuga, mantenere il suo possesso permette ai maschi di competere meglio tra di loro e di lasciarsi apprezzare molto più a lungo dalle femmine, alla costante ricerca di abilità che vengono inconsciamente ed oculatamente analizzate già da prima che queste entrano nella fase riproduttiva.

Le femmine delle varie specie quindi iniziano a selezionare sessualmente i loro partner ben prima di quanto ritenuto possibile, chiariscono i ricercatori, tanto che le varie strutture maschili appartenute alle varie specie del mondo (piumaggi colorati, criniere, corna e palchi) si sono evolute esclusivamente con il beneplacito e l'apprezzamento delle donne, senza particolare imbarazzo o bigottismo di sorta.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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