Gli animali hanno una miriade di adattamenti che li aiutano a cacciare e nutrirsi nel modo più efficiente ed efficace. Tra questi rientra un comportamento misterioso osservato in alcune specie di rane che "picchiettano" le dita delle zampe posteriori. Questo atteggiamento, ritenuto collegato alla caccia e all'alimentazione, è stato oggetto di studio da parte di un team di ricercatori, i cui risultati sono stati pubblicati su bioRxiv.
La specie presa in esame è Dendrobates tinctorius, una rana dalle dimensioni ridotte ma dall'aspetto vistoso, con una gamma di colori che vanno dal giallo/arancio al blu, spesso arricchiti da tocchi di nero che avvertono i predatori della sua tossicità. Per difendersi, infatti, secerne un veleno paralizzante e potenzialmente letale attraverso le ghiandole presenti sulla sua pelle.
Ma c'è di più: D. tinctorius presenta un comportamento peculiare che ha catturato l'attenzione dei ricercatori. E' in grado di far vibrare le dita delle zampe posteriori, atteggiamento il cui significato rimane ancora un mistero. Per questo motivo, una coppia di ricercatori dell'Università dell'Illinois Urbana-Champaign ha studiato attentamente questo comportamento e ha ipotizzato che possa essere legato all'alimentazione.
Queste rane si nutrono principalmente di insetti e artropodi, animali piccoli e spesso veloci, il che li rende difficili da catturare. Poiché sono sensibili alle vibrazioni e reagiscono ad esse, i ricercatori hanno ipotizzato che i movimenti delle rane potrebbero agire come un segnale per stimolare tali prede, facilitandone così la cattura. Tuttavia, non ne erano sicuri e per dimostrarlo hanno condotto degli esperimenti.
Per iniziare, i ricercatori hanno registrato video ad alta velocità di singole rane durante il loro periodo di alimentazione, fornendo loro moscerini come preda. Hanno ripetuto lo stesso procedimento durante momenti in cui le rane non erano impegnate nella nutrizione, così da poter notare eventuali differenze comportamentali. Successivamente, hanno valutato se le rane modificassero il loro comportamento quando la preda era inaccessibile per loro. A tal fine, hanno fornito alle rane moscerini rinchiusi all'interno di una piastra di Petri, non accessibili direttamente. Anche in questo caso, hanno registrato tutto tramite video. Infine, hanno testato e registrato il comportamento delle rane nel "picchiettare" su quattro diverse superfici (lettiera di foglie, terreno, gel e vetro), osservando il loro comportamento sia durante il periodo di caccia che durante altri momenti.
Ebbene, i ricercatori ci avevano visto lungo: è emerso chiaramente che il picchiettio delle rane aumentava significativamente in presenza di prede, e ancor di più quando c'erano più esemplari contemporaneamente. Al contrario, questo comportamento diminuiva rapidamente quando gli individui erano soli, e ancora di più in assenza di prede. Si è visto, inoltre, che le rane picchiettavano di più quando le prede erano loro accessibili, mentre lo facevano di meno quando non lo erano.
È evidente dunque che questi "colpetti" sono strettamente associati all'alimentazione e alla caccia. Ma ciò che rende tutto ancora più sorprendente è la velocità con cui queste rane riescono a muoversi: con un massimo di 500 picchiettii al minuto, questo comportamento risulta essere incredibilmente rapido se paragonato a qualsiasi altro movimento muscolare dei vertebrati.
Tutte queste osservazioni sono state determinati. Sembra proprio che le rane riescano a cambiare il loro comportamento in base alle risposte delle loro prede. Il team si dichiara entusiasta dei risultati ottenuti e afferma che continuerà ad effettuare ricerche sulla biomeccanica del battito e sulla sensibilità sia delle rane che delle loro prede alle vibrazioni. Misurare le vibrazioni superficiali generate dal battito, spiegano, permetterà di comprendere ancora meglio questo straordinario comportamento nelle rane.